2003 – 2006: breve cronistoria del fenomeno spam

Storia dello spam, dagli albori di questa tecnica pubblicitaria agli ultimi strumenti per contrastarla.

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a cura di Tom's Hardware

2003 – 2006: breve cronistoria del fenomeno spam

Nella storia della fiorente industria dello spam possono essere individuati alcuni periodi ben specifici, durante i quali le azioni condotte sul territorio di vari paesi - talvolta congiuntamente - dalle società produttrici di soluzioni antispam, dagli organi legislativi e dalle forze dell'ordine hanno costretto gli spammer a ricercare nuove tecniche e modalità per la conduzione dei mailing di massa  e nuovi metodi per eludere i filtri antispam oltre, naturalmente, a nuovi territori in cui potersi "comodamente" insediare per  portare avanti le campagne di spam.

2003 - E' questo l'anno in cui, per la prima volta, in diversi paesi europei vengono adottati specifici provvedimenti legislativi volti a combattere il manifestarsi e il diffondersi dello spam. Si è trattato, nella circostanza, di una naturale conseguenza dell'applicazione della Direttiva 2002/58/CE del 12 luglio 2002 - approvata dal Parlamento di Strasburgo e dal Consiglio dell'Unione Europea - relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della privacy nel settore delle comunicazioni elettroniche.

Questa Direttiva si prefiggeva l'obiettivo di fornire un'adeguata protezione ai dati sensibili di natura personale, così come di tutelare la privacy nell'ambito della vita "digitale". Nella fattispecie, essa si pronuncia proprio in merito all'inammissibilità dei mailing commerciali indesiderati. In questo stesso anno, negli Stati Uniti ed in Australia vengono promulgate leggi dedicate alla lotta contro lo spam. Il provvedimento legislativo adottato in Australia nel 2003 è ancora oggi considerato uno dei più efficaci al mondo. 

Malgrado l'adozione di queste misure, la quantità di spam presente nel traffico mondiale di posta elettronica continua a essere in costante crescita. Nel 2004, l'indice relativo ai messaggi di spam presenti nei flussi di posta ha registrato un incremento del 14% rispetto al 2003, attestandosi su un valore medio pari all' 80% del volume complessivodi messaggi e-mail circolanti in Rete. L'indice rimane su tali livelli fino al 2006.

Tutti i principali servizi di posta elettronica ricorrono pertanto all'adozione di appositi filtri antispam, per cercare di arrestare il dilagare dei messaggi "spazzatura" all'interno dei flussi e-mail. Allo stesso modo, la maggioranza degli Internet provider si adopera per fornire alla propria clientela un'adeguata protezione nei confronti dello spam. Inoltre, la maggior parte dei vendor di software antivirus provvede a dotare i propri prodotti di specifici motori antispam.

Gli USA, nonostante il severo provvedimento legislativo applicato l'anno precedente su tutto il territorio, continuano a guidare la classifica relativa alla geografia delle fonti di spam. Nel 2004, secondo le stime rese note dagli esperti, circa la metà dei messaggi e-mail "spazzatura" risulta essere diffusa in Rete proprio dagli Stati Uniti. 

2006 - Si produce una seconda ondata di iniziative legislative specificamente dedicate alla protezione degli utenti della Rete nei confronti dello spam. Tra il 2006-2007 ricorrono all'adozione di apposite leggi i seguenti paesi: Cina, Pakistan, Singapore e Nuova Zelanda; la Russia provvede ad apportare sostanziali modifiche alla legge federale denominata "In materia di Pubblicità". Si inizia a lottare intensamente contro lo spam anche dal punto di vista tecnico e gli spammer sono presto costretti a perfezionare le tecnologie utilizzate per la conduzione delle campagne di spam e per i tentativi di elusione dei filtri antispam. 

È proprio nel corso del 2006 che vengono definitivamente screditati, e di fatto soppressi, gli open relay, i server fino ad allora utilizzati dagli spammer per distribuire in Rete le e-mail indesiderate. I mittenti dei messaggi "spazzatura" iniziano così ad avvalersi delle reti-zombie per perseguire i propri affari. E' questo il momento in cui, dal lato strettamente tecnico, lo spam inizia a diversificarsi in maniera sostanziale: compare, ad esempio, lo spam grafico e per aggirare i filtri antispam iniziano ad essere sfruttate attivamente le varie possibilità offerte dall'utilizzo del linguaggio HTML.

Un numero sempre maggiore di messaggi di spam viene diffuso dal territorio di Russia e Cina. Nell'ambito dell'Internet russa, la posizione di vertice della graduatoria dedicata alla geografia delle fonti di spam risulta ad appannaggio della Russia (con una quota percentuale pari al 22%). Il 20% delle e-mail indesiderate viene invece distribuito dagli spammer insediati nel territorio degli Stati Uniti, mentre al terzo posto del rating si inserisce la Cina, con una quota dell' 11%. 

Nei segmenti di Internet riconducibili ad Europa Occidentale ed America il rating in questione vede sul gradino più alto del "podio" gli USA, mentre Russia e Cina entrano anch'esse a far parte della TOP3. Sono inoltre numerosi i paesi dell'Europa Occidentale che si collocano nelle posizioni di vertice di questa graduatoria.

In Cina , il 30 marzo del 2006 viene promulgata una legge antispam denominata "Regulations on Internet E-Mail Services" e a partire dal 2007 il numero dei messaggi di spam diffusi dal territorio di questo paese si riduce sensibilmente.