I principali motivi della migrazione delle fonti di spam

Storia dello spam, dagli albori di questa tecnica pubblicitaria agli ultimi strumenti per contrastarla.

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a cura di Tom's Hardware

I principali motivi della migrazione delle fonti di spam

Quanto è stato detto ci consente di riassumere rapidamente i principali motivi che, di solito, generano la redistribuzione geografica delle fonti di spam su scala globale.

Sviluppo e adozione di provvedimenti legislativi in materia di spam

      L'esempio della Cina mostra in maniera chiara ed evidente la relazione che sussiste tra quantità di messaggi di spam inviati in Rete dal territorio di un determinato paese e la presenza, in questo, di leggi atte a contrastare efficacemente il propagarsi delle e-mail "spazzatura". In effetti, dopo la promulgazione da parte delle autorità cinesi di un apposito provvedimento legislativo antispam, il numero delle e-mail indesiderate distribuite dagli spammer è diminuito drasticamente, al punto che oggi questo indice risulta inferiore all' 1% del volume complessivo dello spam mondiale.

      Inoltre, dopo l'inasprimento delle regole di registrazione dei domini in Cina del 2009 (attualmente nel paese possono registrare domini Internet solo le persone giuridiche) - è diminuito in maniera considerevole il numero dei siti maligni e delle risorse web allestite dagli spammer. Ovviamente, nel panorama legislativo di una nazione, non è soltanto la presenza di una legge a giocare un ruolo determinante. Occorrono, allo stesso modo, mezzi e strumenti opportuni per poter attuare al meglio tale provvedimento e ottenere i risultati auspicati. Evidentemente la Cina, paese che si contraddistingue per una politica estremamente severa in materia di Internet, possiede e applica al meglio questi strumenti.

      E' esemplare il caso dell'Australia. Tornando ad esaminare il grafico relativo alla ripartizione per macro-regioni geografiche delle fonti dello spam mondiale, notiamo come la quota percentuale più bassa in assoluto è ascrivibile proprio alla regione "Australia ed Oceania". Questo nonostante l'Australia rappresenti un paese con un elevato livello di alfabetizzazione informatica e una capillare diffusione di Internet. La ragione è riconducibile al fatto che, già nel lontano 2003, l'Australia ha adottato uno dei più severi provvedimenti legislativi antispam sinora approvati su scala mondiale (lo Spam Act 2003). Le autorità di Canberra continuano a vigilare affinché le norme vengano scrupolosamente osservate.

      Ad esempio, il governo australiano coinvolge attivamente nella lotta contro lo spam anche gli Internet provider. Questi ultimi hanno non solo l'obbligo di "smascherare" i computer che fanno parte di reti-zombie (i computer infetti, appartenenti agli utenti, e inseriti nell'ambito di una botnet, preposti all'invio di spam e programmi maligni), ma devono anche aiutare gli utenti in difficoltà a 'curare' adeguatamente le macchine compromesse dal malware. Lo Spam Act 2003 ha istituito, sempre a vantaggio degli utenti, un comodo strumento per denunciare gli episodi di spam: è sufficiente premere un tasto per trasmettere una copia dell'e-mail indesiderata ricevuta agli organi competenti , incaricati di condurre un'efficace lotta contro gli spammer.

      L'espansione geografica

      La rapida e capillare diffusione di Internet su tutto il pianeta ha contributo a far aumentare costantemente il numero dei paesi coinvolti nella diffusione dello spam. Nel corso degli ultimi 5 anni abbiamo osservato come - in misura sempre crescente - siano divenuti importanti fonti di spam anche i paesi situati nell'area latino-americana, in Asia, Medio Oriente e Africa. Possiamo quindi affermare che, oggi, l'espansione geografica degli spammer sia in pratica completata.

      Lo smantellamento delle botnet

      La chiusura di un'estesa rete-zombie produce riflessi immediati sia sulle quantità di spam diffuse in Rete dai cyber criminali, sia a livello di distribuzione geografica delle fonti dei messaggi spazzatura, che sono soliti inondare le e-mail degli utenti. Sebbene, in sostanza, possano essere inglobati in una botnet i computer appartenenti ad utenti situati in ogni angolo del pianeta, la maggioranza dei computer-zombie che fanno parte di una medesima botnet risulta in genere dislocata in una precisa regione geografica. Per questo motivo, con la neutralizzazione dei centri di comando e controllo di una determinata rete-zombie, va a diminuire sensibilmente la quota dello spam attribuibile alla regione in cui si trova la maggior parte dei computer infetti.

      La chiusura dei programmi di partenariato

      Si tratta di una casistica non troppo frequente che risulta strettamente connessa alle attività svolte e ai risultati conseguiti dalle forze di polizia e dagli organi competenti nella lotta contro la cybercriminalità. L'esempio più significativo è rappresentato dalla chiusura del programma di partenariato (o programma di affiliazione) denominato "SpamIt", dal chiaro orientamento "farmaceutico". La cessazione delle attività di questa partnership, dedita allo spam reclamizzante farmaci ed affini, avvenuta nel mese di ottobre 2010, ha prodotto molti riflessi sia a livello di ripartizione tematica dello spam sia riguardo alla distribuzione geografica delle fonti delle e-mail indesiderate.