2011: l'anno della stabilizzazione

Storia dello spam, dagli albori di questa tecnica pubblicitaria agli ultimi strumenti per contrastarla.

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a cura di Tom's Hardware

2011: l'anno della stabilizzazione

A differenza di quanto avvenuto nel 2010, nel corso del 2011 le quote relative allo spam inoltrato in Rete dalle varie macro-regioni geografiche che compongono il pianeta hanno cessato di presentare gli evidenti e repentini "sbalzi" che, di mese in mese, avevano invece caratterizzato l'anno precedente. Nel complesso, il primo semestre del 2011 può quindi   essere definito come "stabile".

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Dinamiche degli indici percentuali relativi alla ripartizione delle fonti di spam per macro-regioni geografichePrimo semestre del 2011

Il grafico sopra riportato mette in risalto alcune tendenze: nel corso del primo semestre del 2011 il "contributo" di Asia e America Latina ai flussi mondiali dello spam è cresciuto (da rilevare l'andamento simile delle curve del grafico relative a queste regioni), mentre le quote ascrivibili a Europa Orientale ed Europa Occidentale sono diminuite.

Come abbiamo già sottolineato, Asia e America Latina costituiscono aree particolarmente "appetibili" per gli spammer e  risulta in aumento il numero dei computer infetti situati in queste regioni preposti ad intasare di messaggi e-mail indesiderati le caselle di posta elettronica degli utenti della Rete.

Nel 2011, la graduatoria dedicata alla geografia delle fonti di spam non presenta leader dominanti o assoluti , né particolari situazioni per le quali, magari, tre soli paesi possono risultare responsabili della diffusione di oltre la metà dello spam mondiale. Nell'anno corrente, la ripartizione geografica (per paesi) delle fonti di spam si dimostra molto più "equa" rispetto a quanto avvenuto negli anni precedenti. I computer-zombie dai quali vengono inoltrati i messaggi di spam risultano oramai distribuiti uniformemente su tutti i paesi del globo.

Geografia delle fonti di spam rilevate nel primo semestre del 2011 - Ripartizione per paesi

Una simile ripartizione delle fonti di spam è indice dell'avvenuto completamento dell'espansione geografica intrapresa tempo fa dagli spammer. Oggi le macchine infette utilizzate dai criminali per distribuire montagne di e-mail indesiderate possono trovarsi in Sudafrica così come nelle più sperdute isole dell'Oceano Pacifico. I paesi tecnologicamente progrediti, da parte loro, risultano particolarmente appetibili ai cybercriminali responsabili della creazione di vaste reti-zombie proprio in ragione dell'elevato grado di accessibilità a connessioni Internet veloci, mentre i paesi in via di sviluppo attirano le attenzioni dei malintenzionati dediti all'organizzazione e allo sviluppo delle botnet sia per l'assenza di provvedimenti legislativi in grado di contrastare il fenomeno dello spam, sia per il basso livello di protezione IT di cui sono generalmente provvisti i computer. In pratica, non esiste più nessun territorio che non sia stato oramai "conquistato" dai bot responsabili della creazione di reti-zombie.

Rileviamo come dopo la lotta   condotta nel corso del 2010 dalle forze di cyberpolizia e dagli organi competenti nei confronti di reti-zombie, si stia attualmente assistendo al progressivo sviluppo di nuove botnet le cui dimensioni risultano invece piuttosto contenute. In effetti, nel novero delle reti-zombie recentemente create, non si incontrano veri e propri "giganti" come in passato, responsabili della diffusione in Rete della maggioranza delle e-mail "spazzatura". Una politica di "decentramento" delle potenzialità degli spammer produceuna ripartizione molto più omogenea dei computer infetti dislocati nei vari paesi e, allo stesso modo, consente ai titolari delle botnet maggiori possibilità di "manovra", in caso di attacchi condotti da parte delle forze dell'ordine.