Google Book affronta la minaccia antitrust

L'autorità Antitrust vuole vederci più chiaro sull'accordo tra Google e gli editori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Dipartimento di Giustizia USA vuole conoscere più dettagli sull'accordo tra Google e gli editori americani, e per questo ha spedito a tutti gli attori in scena una lettera formale per richiedere informazioni.

L'accordo, che sarà vagliato a settembre da una corte di giustizia, prevede che Google paghi buona parte degli introiti e dei diritti ad autori ed editori, e in cambio avrà libertà pressoché assoluta su milioni di testi presi dalle biblioteche degli Stati Uniti.

Sulla carta sembra tutto semplice, ma molti ritengono che quest'accordo darebbe a Google il monopolio dei libri digitali, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti "orfani", cioè libri per i quali non ci sono diritti, che sono fuori stampa, o per i quali non è possibile rintracciare i detentori del diritto d'autore.

Secondo l'accordo, Google non solo ha il diritto di mostrare online le scansioni, ma anche di farne mercato, proponendo sottoscrizioni a biblioteche e altre istituzioni.

L'interessamento della Corte di Giustizia non rappresenta di per sé un ostacolo, ma potrebbe ritardare le decisioni sull'accordo, previste per settembre. La risposta di Google è affidata al CEO Eric Schmidt, "considerate le dimensioni e l'impatto che abbiamo, è normale che ci controllino, ce lo aspettiamo da ogni governo. Che ci piaccia o no, è una constatazione dei fatti".

I paradossi, come sempre, non mancano: la direttrice della biblioteca nazionale spagnola, Milagros del Corral, ha stretto un accordo con Google, che permetterà all'azienda di indicizzare una buona parte dei volumi della biblioteca stessa, rimandando al sito della biblioteca per il resto delle pagine.

La scelta dell'istituto spagnolo incrina il piano di lavoro cui avevano dato il proprio appoggio altre diciassette biblioteche nazionali, tra cui anche quella italiana. C'è poi la Germania a insinuare il dubbio che il progetto di Google possa violare la legislazione europea sui diritti d'autore.

Ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione.

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