Google ha creato il Communicator di Star Trek, ma solo per ricerca

Il Communicator, uno dei più noti gadget della saga di Star Trek, utilizzato in missione per parlare con chi restava a bordo dell'astronave, è esistito davvero, come prototipo presso i laboratori di Google, solo che serviva per effettuare delle ricerche e purtroppo non vedrà mai la luce.

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a cura di Alessandro Crea

Che molti dei membri di Google siano dei geek è cosa risaputa ed è quindi scontato che tra di essi ci siano degli appassionati di Star Trek, ma quanto questa passione possa a volte mescolarsi col lavoro l'ha raccontato Amit Singhal, senior vice president e software engineer presso Google, durante un'intervista al Time.

Un indossabile che ricordava molto da vicino la celebre spilla col simbolo della Federazione era stato infatti realizzato nei laboratori del colosso di Mountain View alcuni anni fa nell'ambito della sperimentazione su indossabili e ricerca, due campi che vedono ovviamente l'azienda molto attiva.

Noi conosciamo ovviamente Google e, da alcuni anni, anche l'assistente digitale vocale Google Now, ma nei laboratori si sperimenta sempre molto liberamente al fine di trovare strade originali che consentano un'interazione naturale.

googlewearablecommunicator

Così, poiché Singhal era appassionato di Star Trek fin da quando era un ragazzo che viveva ancora in India, ha pensato bene di realizzare un prototipo di spilla bluetooth attivata con un semplice tocco, proprio ispirandosi al Communicator. A differenza di quest'ultimo però l'indossabile Google non comunicava con altre persone ma con un prototipo di assistente vocale, che internamente era chiamata Majel, come la donna che dava il nome all'IA che guida l'Enterprise, un altro riferimento a Star Trek quindi.

Quest'ultima rispondeva alle domande poste tramite la spilla, grazie allo speaker integrato in essa. Il Google Communicator (chiamiamolo così per comodità, ma non è il suo vero nome) non ha mai superato la fase di test ed è stato quindi archiviato tra i tanti esperimenti, ma è sempre divertente scoprire le stesse inclinazioni geek di molti di noi anche in aziende e dietro progetti così importanti.