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a cura di Alessandro Crea

Google finanzierà un progetto dell'Università di Pisa rivolto allo sviluppo del Pensiero Computazionale destinato ai docenti delle discipline scientifiche e tecnologiche delle scuole secondarie superiori. Il progetto, uno dei tre vincitori del Google Educator Grant Award in Italia, è stato ideato da Paolo Ferragina e Fabrizio Luccio, professori del Dipartimento di Informatica dell'Ateneo pisano, ed è supportato dal Comune di Pisa e dalla Fondazione Innovazione e Sviluppo Imprenditoriale della Camera di Commercio di Pisa.

Il progetto, della durata di sei mesi, da ottobre 2018 a marzo 2019, prevede dieci lezioni frontali tenute da docenti universitari e altrettante attività di laboratorio ad esse correlate. Il percorso formativo, accreditato dal MIUR e disponibile sulla piattaforma Sofia, coinvolgerà inizialmente le scuole dell'area pisana e, per motivi logistici, potrà essere frequentato al più da cento partecipanti ai quali non sarà richiesta alcuna conoscenza pregressa di informatica, ma sarà diffuso anche in streaming tramite la piattaforma Mediateca dell'Università di Pisa, così che possa essere fruito da docenti di altri istituti superiori della Toscana e di altre regioni. Tutto il materiale didattico sarà reso disponibile pubblicamente sul sito del corso.

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Il concetto di Pensiero Computazionale ha acquisito una rilevanza grandissima negli anni più recenti. Nato agli albori dell'informatica, ha ricevuto il battesimo ufficiale in un articolo pubblicato nel 2006 da Jeanette M. Wing, direttrice del Dipartimento di Computer Science dell'Università Carnegie Mellon degli Stati Uniti, e successivamente ha innescato una serie di studi e progetti didattici in tutto il mondo.

Ricordando le parole di Jeanette Wing, il professor Fabrizio Luccio ha osservato che "il pensiero computazionale riflette il modo con cui gli esseri umani e non i computer ragionano: non si propone cioè di portare gli uomini a ragionare come computer ma esattamente il contrario". Infatti, il Pensiero Computazionale è inteso come attitudine mentale a descrivere, analizzare e risolvere problemi (problem solving) progettando algoritmi che possano poi essere sperimentati su un calcolatore.

Pertanto, "nel progettare il percorso formativo, abbiamo pensato che fosse fondamentale partire dalla formulazione e risoluzione di problemi alla lavagna prescindendo inizialmente dall'uso del calcolatore, come proprio delle discipline scientifiche. Il concetto di partenza è dunque l'algoritmo e non la sua formulazione come un programma, o coding".

Immagine Pensiero computazionale

"L'Università di Pisa è da sempre sensibile alle iniziative rivolte alle scuole". Ha dichiarato il rettore Paolo Mancarella." Questo progetto conferma come Pisa sia ormai un riferimento per la formazione informatica, dalle scuole superiori fino ai percorsi universitari. L'informatica poi è la disciplina che mi ha portato a Pisa, quindi la soddisfazione per me è doppia. Per questo ringrazio di cuore, a nome mio personale e di tutto l'Ateneo, i colleghi e amici Paolo Ferragina e Fabrizio Luccio che, ancora una volta, hanno saputo dare lustro alla nostra Università".