Google Summer of Code cerca sviluppatori italiani

Partite le iscrizioni per la settima edizione del programma di Google che mette in palio borse di studio per giovani programmatori. Lo scopo è di realizzare un progetto compilando codice open source, con la speranza di farsi notare da Google per un'eventuale futura assunzione.

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a cura di Pino Bruno

Google ha aperto le iscrizioni per la Summer of Code 2011, il programma globale nel quale gli studenti universitari ricevono una borsa di studio per scrivere codice  per progetti open source. La Summer of Code dura tre mesi ed è un'ottima occasione per partecipare ai numerosi progetti di Google in codice aperto e candidarsi per far parte del team della multinazionale.

Partite le iscrizioni per la settima edizione di Google Summer of Code

Le domande per la Google Summer of Code vanno presentate entro l'8 aprile prossimo, attraverso il sistema di mentoring delle singole Università. La selezione è particolarmente accurata, perché ogni anno ci sono migliaia di candidature. Per questa settima edizione Google ha deciso di mettere in palio 150 posti in più rispetto all'anno scorso.

L'azienda di Mountain View consiglia ai candidati di realizzare una proposta che colpisca e che si distingua dalla massa, per avere più chance di ottenere la borsa di studio. Assolutamente vietato fare una pessima prima impressione, usando un linguaggio troppo colloquiale (o da SMS), o dimostrando una conoscenza dell'inglese a malapena sufficiente.

Un'immagine dei mentor della Summer of Code 2010 - Clicca per ingrandire

Se siete interessati e volete qualche "dritta"potete cliccare su questo indirizzo, dove troverete alcuni esempi di proposte, utili per capire come formulare la propria.

Google Summer of Code dal 2005 a oggi ha accolto 4500 studenti da oltre 85 paesi al mondo, uniti sotto la passione del codice open source. Ogni studente può proporre fino a 20 diversi progetti, tuttavia soltanto uno potrà essere accettato.

Per qualsiasi altra informazione potete consultare la vasta sezione domande e risposte (in inglese), cliccando su questo indirizzo.

ringraziamo Pino Bruno per la collaborazione