Hacker a Brescia, sgominati da Polizia e FBI

La Polizia, in collaborazione con FBI, ha sgominato una banda di hacker

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a cura di Dario D'Elia

La Polizia ha arrestato un gruppo di hacker (sarebbe meglio dire cracker ndr.) specializzati nel traffico delle telefonate internazionali. A Brescia, oggi, è partita un'azione di cattura che sta riguardando anche altre città del centro-nord Italia. Le indagini dell'UCIGOS, in collaborazione con l'Fbi statunitense, hanno consentito l'arresto di cinque pakistani e un filippino, accusati di "aver carpito sistemi informatici a società internazionali".

In pratica, secondo gli inquirenti, negli ultimi due anni hacker filippini si sarebbero "introdotti nei sistemi informatici di alcune compagnie telefoniche statunitensi per acquisirne i codici di accesso che abilitavano alle chiamate internazionali". Queste attività avrebbero permesso di creare un business delle chiamate.

Per quanto riguarda l'operazione di stamani, "il quarantenne pakistano Zamir Mohammad, gestore di un phone center a Brescia, era il principale acquirente per l'Italia e la Spagna di questi codici che, a sua volta, in parte rivendeva ad altri gestori di phone-center, in parte utilizzava in proprio nell'ambito della sua attività di gestore di phone-center", si legge nel comunicato della Polizia.

L'ipotesi accusatoria è che una parte dei proventi dell'attività criminosa sia stata utilizzata per contribuire al finanziamento di formazioni di matrice integralista islamica nel sud-est asiatico.

AT&T ha stimato un danno complessivo a suo carico di circa 56 milioni di dollari.

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