Hulu e Imeem, due modelli di riferimento

I consumatori sono chiamati a scegliere fra le nuove offerte gratuite audio/video, e quelle a pagamento di iTunes: da una parte la pubblicità, dall'altra apparente maggiore libertà.

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a cura di Dario D'Elia

Hulu e Imeem, due modelli di riferimento

Hulu.com, frutto della joint-venture tra NBC e FOX, con la sua Beta ha già ottenuto ottime recensioni. Effettivamente disporre gratuitamente degli show di prima serata dei canali più seguiti negli Stati Uniti è decisamente allettante. Il tutto subendo un po' di pubblicità - nettamente meno rispetto alla programmazione tradizionale USA che è di circa 16 minuti ogni ora.

Lo stesso discorso vale per il nuovissimo Imeem, che grazie alle partnership con EMI, Sony BMG, Warner Music e a breve Universal, consente lo streaming gratuito di tutta la musica che si preferisce. Il sistema è quanto mai semplice. L'archivio online è composto da una parte dagli MP3 uplodati dagli utenti e dall'altra da quelli messi a disposizione dalla piattaforma. Ogni traccia disponibile, in relazione al suo status licenziatario - analizzato automaticamente - viene abilitata alla riproduzione, alla condivisione e volendo anche alla "trasportabilità" su blog.

Insomma, si tratta in entrambi i casi di soluzioni gratuite completamente basate sulla pubblicità. Un modello di business che consente all'industria dell'intrattenimento di continuare a mantenere il controllo di ogni aspetto, e allo stesso tempo di invogliare i consumatori ad avvicinarsi senza timidezze. Tim Bajarin, analista di riferimento di Creative Strategies, sostiene proprio questa teoria.

Siamo entrati in una nuova fase.

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