Avanguardie timorose

I consumatori sono chiamati a scegliere fra le nuove offerte gratuite audio/video, e quelle a pagamento di iTunes: da una parte la pubblicità, dall'altra apparente maggiore libertà.

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a cura di Dario D'Elia

Avanguardie timorose

Sebbene le affermazioni, e la vision, di Zucker sembrino a dir poco antiquate molti continuano ad interrogarsi su cosa si nasconda realmente dietro a questa sorta di filosofia. Una realtà come Imeem è notevolmente meno potente di iTunes. La vecchia partnership con Apple assicurava maggiori introiti.

Secondo New York Times forse Imeem consentirà di promuovere più facilmente le band emergenti. La funzione di condivisione delle playlist sembra essere stata implementata proprio per questo. Inoltre, bisogna considerare che la nuova piattaforma di social networking musicale si presta facilmente come terreno di testing: le major vengono ripagate proprio con la condivisione degli introiti pubblicitari - senza dare troppo nell'occhio.

Ovviamente non è tutto rose e fiori. Se poi si scava si scopre che ad esempio il catalogo Beatles non è stato concesso dalla EMI. "C'è un gruppo selezionato di artisti che ha mantenuto i diritti digitali sulla propria musica, come ad esempio i Beatles, e quindi Imeem non ne permette lo streaming completo", ha confermato il portavoce EMI.

Come a dire che i gioielli di famiglia continueranno a rimanere in cassaforte fino a uno ordine. Avanguardie sì, ma con la mano sul portafogli… degli altri.