Meglio iTunes o i media gratuiti?

I consumatori sono chiamati a scegliere fra le nuove offerte gratuite audio/video, e quelle a pagamento di iTunes: da una parte la pubblicità, dall'altra apparente maggiore libertà.

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a cura di Dario D'Elia

Introduzione

Il mercato dei media digitali è prossimo ad una svolta epocale. Negli ultimi quindici anni la digital revolution si è praticamente compiuta, ma mancava ancora all'appello il progressivo abbandono dei supporti fisici. È evidente infatti che una delle peculiarità del digitale è proprio nella trasportabilità dei contenuti - video o  audio - senza apparente decadimento qualitativo. Con l'avvento delle piattaforme online di distribuzione e condivisione di media digitali, però, è stato avviato il processo di smaterializzazione dei supporti. Il veicolo per la fruizione ha iniziato a spogliarsi delle plastiche, per vestire i panni sempre più eterei del software e del flusso web generico.

Il grande balzo non si è ancora completato, ma negli ultimi mesi ne è stata certamente disegnata la traiettoria. Apparentemente sembra che il web sia stato solo investito da una pletora di marchi, nomi e progetti che più o meno si propongono come alternativa a iTunes.

In verità dietro a tutte queste nuove piattaforme di distribuzione vi sono rinnovati modelli di business sostenuti dalle stesse major discografiche e cinematografiche. Insomma, per la prima volta i detentori dei diritti copyright sono in prima linea con soluzioni che anche gli esperti del settore reputano più che interessanti.

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