I bambini distruggono le AI in prove basilari

In un nuovo esperimento, i bambini distruggono l'intelligenza artificiale nei compiti di base

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quanto è davvero intelligente un’intelligenza artificiale? Naturalmente è una domanda senza risposta, visto che non esiste una definizione universale di intelligenza. Tuttavia un recente studio ci permette di dire che non è brava quanto i bambini in alcune semplici operazioni. 

Dalla ricerca, poi, si deduce che il punto debole delle IA è la capacità di innovare, o di pensare “fuori dalla scatola” come si suol dire. Una notizia che lascerà indifferenti gli osservatori più esperti, ma che forse non è del tutto ovvia per tutti gli altri.

Una versione poco nobile di quel diceva Picasso quando affermava che i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano.

Modelli IA come ChatGPT o Midjourney (due tra i più famosi) sono molto bravi a elaborare variazioni sul tema basandosi sui dati di addestramento, e per compiti predittivi e statistici sono quasi imbattibili. 

Si tratta di una forma di imitazione incredibilmente evoluta, che a volte forse si può scambiare per creatività; una versione ben poco nobile di quel diceva Picasso (o almeno si dice che fosse lui) quando affermava che i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano. Anche se sicuramente il grande pittore malagueño aveva in mente qualcosa di diverso da ciò che fanno oggi gli algoritmi. 

Imitazione evoluta dunque, mentre gli esseri umani sanno innovare, improvvisare, creare soluzioni dove apparentemente non ce ne sono. Qualcosa che siamo abbastanza bravi a fare. Anzi, forse è proprio da bambini che questa creatività si esprime al meglio. 

E infatti questo esperimento ha messo i bambini (tra i 5 ei 7 anni) in competizione con gli algoritmi, ed è stata una vittoria schiacciante per noi macchine biologiche. 

Trovo che molti adulti siano scoraggiati quando i bambini pongono domande scientifiche. Perché la Luna è rotonda? chiedono i bambini. Perché l'erba è verde? Che cos'è un sogno? Quanto può essere profonda una buca? Quando è il compleanno del mondo? Perché abbiamo le dita dei piedi? Troppi insegnanti e genitori rispondono con irritazione o ridicolo, oppure passano rapidamente ad altro: "Cosa ti aspettavi che fosse la Luna, quadrata?". I bambini capiscono presto che questo tipo di domande infastidisce gli adulti. Un'altra esperienza del genere e un altro bambino è stato perso per la scienza. Non riesco a capire perché gli adulti debbano pretendere l'onniscienza davanti ai bambini di 6 anni. Cosa c'è di male nell'ammettere di non sapere qualcosa? La nostra autostima è così fragile?

Carl Sagan

In uno di questi test, ad esempio, i ricercatori hanno chiesto ai soggetti di disegnare un cerchio. Ma invece di fornire uno strumento convenzionale come un compasso, ai partecipanti è stata data la possibilità di scegliere se usare un righello, una teiera o una stufa per svolgere il compito. Nell'85% dei casi i bambini hanno scelto correttamente, optando per la teiera a base rotonda che fungeva da stencil di fortuna per il loro compito.

Le IA invece hanno insistito con il righello, tentando di applicare pedissequamente modelli noti, e fallendo miseramente. Ma anche qui vale la pena notare che GPT-4 ha raggiunto una percentuale di successo del 76% - piuttosto alta. 

Un’altro esempio è il "rilevatore di blicket" virtuale, un oggetto stupido che si illumina e suona musica quando viene posizionato su determinati oggetti e non su altri. Il motivo per cui qualcosa è o non è un blicket non ha necessariamente senso, ma è proprio questo il punto: l'obiettivo è testare se un'intelligenza artificiale o un bambino possono fare osservazioni studiate su un evento e dedurre una causa-effetto dai loro esperimenti e osservazioni.

Ancora una volta i bambini hanno primeggiato: i ricercatori scrivono che "anche i bambini di 4 anni hanno agito spontaneamente sui sistemi e hanno scoperto la loro struttura - hanno capito quali erano i blicket e li hanno usati per far funzionare la macchina". Al contrario, secondo lo studio, le IA "hanno faticato a produrre le strutture causali rilevanti, anche dopo un'enorme quantità di addestramento rispetto ai bambini".

Lo studio dimostra che gli algoritmi moderni, per quanto moderni, sono ancora fortemente limitati dal loro stesso design. Non è detto che i bambini abbiano avuto l’idea dal nulla, ma è probabile che nella loro vita abbiano già avuto l’occasione di disegnare usando oggetti come guida. Poi noi umani siamo capaci di estrapolare dall’esperienza, e abbiamo questa fantastica capacità di immaginare il risultato di un’azione mai provata prima, qualcosa come: ieri ho passato la matita intorno alla mia mano ed è uscito il disegno, ora provo a farlo con la teierapotrebbe funzionare! 

I risultati, come sempre in questo caso, non si possono considerare conclusivi. Lo studio tuttavia ci aiuta a inquadrare meglio gli strumenti che molti di noi usano tutti i giorni, a volte forse aspettandosi più di quanto possono realmente fare. 

"Anche se non conosciamo i dettagli degli algoritmi o dei dati di apprendimento dei bambini", scrivono i ricercatori, "sappiamo che, a differenza dei grandi modelli di linguaggio e di linguaggio e visione, i bambini sono curiosi, attivi, auto-supervisionati e intrinsecamente motivati".

Il che ci obbliga naturalmente a ricordare la lezione di Carl Sagan quando diceva che “tutti iniziano come scienziati. Ogni bambino ha il senso di meraviglia e stupore dello scienziato”. Poi, però, non tutti riescono a mantenerlo anche da adulti - il che è forse il vero dramma che dovremmo affrontare.

Immagine di copertina: nadezhda1906