I chip che fanno errori sono più veloci dei processori perfetti

Ricercatori di diverse università hanno creato un chip che può commettere errori e che, grazie a questo, sono due volte più veloci e consumano molto meno. Sarà utile in applicazioni specifiche come apparecchi acustici, macchine fotografiche e altri dispositivi elettronici, tra cui un tablet distribuito in India.

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a cura di Manolo De Agostini

Il chip per computer "inesatto" è quindici volte più efficiente dei chip attuali ed è pronto a sfidare le "leggi" che hanno guidato l'industria dei processori fino a oggi. In pratica questo prodotto migliora le prestazioni ed efficienza grazie al fatto che può compiere errori occasionali.

La ricerca è stata condotta da esperti della Rice University di Houston, del Nanyang Technological University (NTU) di Singapore, il Center for Electronics and Microtechnology (CSEM) della Svizzera e la University of California di Berkeley. I prototipi di questo chip sono stati svelati durante l'ACM International Conference on Computing Frontiers di Cagliari.

Secondo i ricercatori il concetto dietro a questo chip, utile in applicazioni specifiche come apparecchi acustici, macchine fotografiche e altri dispositivi elettronici (tra cui nel 2013 un tablet indiano che sarà usato in ambito educativo), è che ci sono dei vantaggi sia dal punto di vista energetico che di calcolo se ad alcune parti di un chip, come l'hardware necessario per fare addizioni e moltiplicazioni, si permette di fare alcuni errori.

Un po' come avviene con le piante, i ricercatori hanno potato - o se preferite sfoltito - il loro chip di alcuni circuiti digitali usati di rado (purtroppo non sono stati più precisi, ma pensiamo ad alcune unità deputate al controllo errori). Inoltre hanno usato una tecnologia chiamata "confined voltage scaling" che si avvantaggia della maggiore velocità, portando il chip in idle più rapidamente e abbassando i consumi complessivi.

Durante le prime simulazioni effettuate nel 2011, i ricercatori hanno visto che sfoltendo alcune sezioni dai microchip si ottengono chip il doppio più veloci, grandi la metà e con consumi dimezzati. Da lì si è arrivati al prototipo attuale.

"Con gli ultimi test abbiamo dimostrato che tagliare alcune parti del chip consente di ridurre la domanda energetica di 3,5 volte con un chip che si allontana dal valore corretto mediamente dello 0,25%", ha dichiarato il co-autore dello studio Avinash Lingamneni. "Quando abbiamo preso in considerazione dimensioni e incrementi di velocità, questi chip si sono dimostrati 7,5 volte più efficienti rispetto alla versione classica. I chip che hanno dato risposte sbagliate con uno scarto più ampio, pari a circa l'8%, si sono dimostrati fino a 15 volte più efficienti".

Frame prodotti da un software di video processing su elementi di calcolo tradizionali (sinistra), il chip inesatto con un errore relativo dello 0.54 percento (al centro) e con un errore relativo del 7.58 percento (destra). Il chip che ha prodotto il frame con più errori (destra) è circa 15 volte più efficiente in termini di velocità, spazio ed energia rispetto al chip tradizionale che ha prodotto l'immagine migliore, a sinistra - Clicca per ingrandire

Come vedete nelle immagine qui sopra, ci sono particolari applicazioni in cui un chip di questo genere potrebbe non creare grandi problemi. "Errori fino allo 0,54% sono quasi impercettibili ed errori fino al 7,5% producono ancora immagini distinguibili", ha dichiarato un altri ricercatore, Christian Enz.

"È eccitante vedere questa tecnologia in un chip funzionante", ha dichiarato il leader del progetto Krishna Palem. "Il nostro lavoro iniziato nel 2003 ha mostrato che sono possibili miglioramenti rilevanti e sono lieto che questi chip funzionanti abbiamo rispettato e persino superato le nostre aspettative".

Chissà se qualcosa di simile sarai mai attuato da Intel, AMD o ARM. Al momento non sembra possibile, ma non è detto che in futuro le cose non possano cambiare!