I vostri figli guardano tutorial su Youtube? Probabile che siano sbagliati e fatti con l’IA

Video per bambini generati dall'IA si diffondono su YouTube, sfruttando il fortunato formato del tutorial. Purtroppo spesso le informazioni sono sbagliate

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In questi anni il tutorial su Youtube è diventato uno dei fenomeni mediatici più incisivi, e non ha risparmiato nemmeno i più giovani. Anche per i bambini ci sono tutorial per tutto, ma non è detto che sia una buona cosa. 

Sì perché da una parte può sembrare fantastico che i più piccoli vogliano imparare qualcosa. Ma dall’altra quel tutorial potrebbe essere un video generato con l’intelligenza artificiale e pieno di errori. Alla sera potreste scoprire che alla frase papà oggi ho imparato che fa seguito qualcosa di orripilante. Intanto i creatori di questi contenuti fanno incassi milionari grazie ai sistemi di monetizzazione di Youtube. 

Il meccanismo è sempre il solito, ormai noto ai più esperti ma sempre efficace: copertine accattivanti, titoli che promettono meraviglie, e poi ci pensa l’algoritmo della stessa Youtube a tenere incollato il giovane spettatore. Un algoritmo che, ormai è noto, sembra fatto apposta per raccomandare contenuti di bassa qualità ma con un alto livello di engagement

Il problema tra l’altro non è limitato ai più piccoli, perché esiste anche nel settore dei video di divulgazione scientifica. Qui la questione è anche peggio, perché vengono raccontate cose del tutto sbagliate, a volte persino prendendo la voce di veri ed esperti divulgatori. 

Il che in qualche modo conferma quello che abbiamo sempre saputo: se davvero vuoi imparare qualcosa, se davvero vuoi diventare una persona migliore, bisogna studiare un pochino. E prima di tutto, magari già alle scuole elementari, bisogna imparare a distinguere un contenuto di bassa qualità da uno valido; di questi ultimi ce ne sono tanti, ma forse sono troppo pochi gli spettatori che sanno cogliere la differenza. 

Serve cioè imparare quel famoso “pensiero critico” di cui si sente sempre tanto parlare, ma se poi guardi da vicino non sono tantissimi quelli che l’hanno imparato davvero. In compenso è pieno di gente che “io penso con la mia testa”, e poi seguono il primo fanfarone che trovano in rete come se fosse un nuovo messia.