IBM cambia idea, adesso con l'IA si assumeranno più persone

IBM chiarisce le dichiarazioni precedenti, indicando che non licenzierà alcun programmatore per via dell'implementazione delle IA.

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a cura di Andrea Maiellano

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IBM ha dichiarato che non licenzierà i programmatori a causa dell'introduzione dell'intelligenza artificiale, nonostante la sua decisione di non assumere per posizioni che potrebbero essere automatizzate da questa tecnologia. 

Il CEO di IBM, Arvind Krishna, ha rassicurato che, al contrario, l'azienda prevede di aumentare il numero di programmatori. Durante la conferenza Fortune's CEO Initiative, Krishna ha affermato che non vuole eliminare nessun programmatore a causa dell'IA ma, anzi, intende aumentare il loro numero.

Krishna sostiene che l'IA non costerà loro il lavoro ma, al contrario, migliorerà la produttività dei programmatori, rendendoli il 30% più produttivi.

Queste dichiarazioni si allineano con degli studi precedenti che indicavano il fatto che l'IA completerà il lavoro delle persone, piuttosto che sostituirla.

In passato, Krishna, aveva dichiarato che circa il 30% delle posizioni in IBM sarebbe stato sostituito da IA, e automazione, entro cinque anni, indicando un totale di, circa, 7.800 posti di lavoro.

Tuttavia, ora ha chiarito che l'azienda non eliminerà i programmatori ma che sta, invece, riducendo le posizioni nel settore delle risorse umane, in maniera tale da aumentare i posti di lavoro in ingegneria e vendita.

Krishna ha spiegato che "l'incremento è stato di circa 8.000. La diminuzione è stata di circa 800." Questo perché i lavori di ufficio ripetitivi, sono i primi candidati all'automazione. Nonostante ciò, Krishna ritiene che l'IA non sarà in grado di automatizzare completamente il lavoro di nessuno.

Studi sulle implicazioni dell'IA sul lavoro umano hanno sollevato molteplici preoccupazioni. Alcuni studi hanno previsto che l'IA potrebbe influenzare negativamente fino a 300 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.

Altri, come uno studio recente sull'IA generativa, hanno previsto che l'IA potrebbe sostituire oltre 2 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti entro il 2030, mettendo a rischio soprattutto i lavoratori più istruiti e quelli a stipendio più alto.

IBM, dal canto suo, ha condotto anche ricerche sull'argomento, sottolineando, con una dichiarazione controtendenza, che il 40% della forza lavoro globale dovrà acquisire nuove competenze nei prossimi tre anni a causa dell'implementazione dell'IA.