Il broadband italiano costa pochissimo

L'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo ha fotografato lo scenario broadband internazionale

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia è al di sotto della media europea per numero di abbonati broadband, ma primeggia nelle tariffe. L'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD), l'organismo internazionale con sede a Parigi, che promuove l'espansione economica, l'occupazione e la stabilità finanziaria, ha appena pubblicato il suo rapporto sullo scenario broadband internazionale.

Ebbene, grazie a questi dati è possibile fotografare perfettamente la situazione dell'Italia. A dicembre 2008 il numero di abbonati ha raggiunto quota 11,283 milioni, consentendo di conquistare il settimo posto assoluto – e il quarto europeo dopo Germania, Regno Unito e Francia. Il problema è che considerando il numero di abbonati ogni 100 abitanti, scendiamo ad un rate di 19,2 – posizionandoci al 22° posto. Di questi la maggior parte su connessioni DSL, 0,5 su fibra e 0,1 su altro.

È interessante sottolineare, però, che il range correlato agli abbonamenti mensili è tra i più bassi del mondo: da 11,39 dollari a 45,43 dollari. Il prezzo per Megabit/s è nella media, poiché tra 1,42 dollari e 22,24 dollari. Alla fine anche il prezzo medio mensile è bassissimo: solo 31,25 dollari – in linea con i migliori Grecia, Giappone, Finlandia e Regno Unito.

Peccato solo che il resto del rapporto OECD riguardi le prestazioni pubblicizzate dagli operatori, invece di quelle effettivamente raggiunte dagli utenti.