Il digitale terrestre spegnerà centinaia di TV locali

L'associazione di categoria Aeranti-Corallo è preoccupata per la scelta di ridurre le frequenze DTT per le TV locali. Toscana, Puglia, Calabria, Sicilia e Abruzzo rischiano di rimanere in panne. Esiste però una soluzione.

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a cura di Dario D'Elia

Il passaggio al digitale terrestre rischia di spegnere diverse centinaia di TV locali in molte regioni italiane. L'associazione di categoria Aeranti-Corallo ha ribadito ancora una volta che il nuovo piano nazionale è insufficiente poiché prevede per le piccole televisioni solo 18 frequenze, invece che le previste 27 (i canali da 61 a 69 UHF). Com'è risaputo infatti la legge di stabilità 2011 ha stabilito che 9 vengano assegnate ai servizi di comunicazione mobile a banda larga.

TV locali a rischio

Fra tutte le regioni ancora da digitalizzare Toscana, Puglia, Calabria, Sicilia e Abruzzo sono quelle a maggiore rischio. "Con tale esiguo numero di frequenze non è assolutamente possibile  che tutte le tv locali delle aree ancora da digitalizzare ricevano le assegnazioni frequenziali e divengano operatori di rete, come invece è avvenuto nelle aree già digitalizzate", ha dichiarato Marco Rossignoli, Coordinatore Aeranti-Corallo . 

"Tale ridotto numero di frequenze  non solo non permette di accelerare il processo di transizione, come invece sarebbe stato opportuno, ma probabilmente renderà inevitabile un forte ritardo nella digitalizzazione rispetto anche ai tempi originariamente previsti (2011, NdR)".

Per di più non è gradito il fatto che a breve vengano assegnate tramite beauty contest, cioè senza alcun onere, sei frequenze al comparto televisivo nazionale.