Il Ministro Calenda: io farei lo scorporo della rete Telecom

il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda sostiene che lo scorporo della rete Telecom sarebbe ideale per questioni di sicurezza e sviluppo.

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a cura di Dario D'Elia

"Io farei lo scorporo della rete e quotazione in Borsa non necessariamente con l'intervento della Cassa Depositi e Prestiti", ha dichiarato il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda durante l''intervista di stamane su Repubblica TV. E per scorporo intende una "societarizzazione" con controllo sempre nelle mani del Gruppo e paletti ben definiti.

L'opinione personale del Ministro è di quelle che pesano, soprattutto se si considera l'incontro di ieri con nuovo AD di Tim Amos Genish. "Mi sembra che si possa aprire una fase nuova, più produttiva e costruttiva rispetto al passato", aveva dichiarato Calenda ieri pomeriggio. Genish dalla sua aveva definito lo scambio come "positivo e produttivo".

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Insomma, soddisfazione da entrambe le parti anche se, qualche giorno fa, il Consiglio dei Ministri ha dato l'ok all'attivazione del Golden Power che costringerà Telecom a intervenire sui consigli di amministrazione di Sparkle e Telsy.

"È stato stabilito un metodo di lavoro che è importante: invece che avere ogni volta un approccio 'oppositivo' come è successo sulle aree bianche in passato, discutere prima dei problemi che si possono creare e cercare di risolverli'', aveva aggiunto Calenda. Si punta ad ''avere una maggiore connettività, non solo perché è importante per le telecomunicazioni ma per Industria 4.0''

L'unica certezza per ora è che il prossimo piano industriale sarà sottoposto al Governo, per aprire una fase nuova "più produttiva e costruttiva rispetto al passato''.

Calenda comunque ha ricordato che è in attesa del parere dell'AGCOM sul tema TIM-Vivendi. La richiesta è "di valutare se il modo in cui il Gruppo TIM è costruito ha senso per la sicurezza nazionale, o se invece un modello più neutrale che separi la rete da chi gestisce i servizi sia più funzionale, come è stato fatto in Gran Bretagna".

Dopodiché il Governo deciderà "senza intenti punitivi".