Il Myanmar vieta le criptovalute. Pene detentive fino a un anno

La giunta militare del Myanmar ha deciso di vietare l’uso di criptovaluta, introducendo anche pene severe, con detenzione fino a un anno per i trasgressori.

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a cura di Alessandro Crea

La giunta militare in Myanmar ha recentemente redatto un disegno di legge che cerca di vietare l'uso di valute digitali e reti private virtuali (VPN) nel paese del sud-est asiatico. Il disegno di legge, che è già stato firmato dal segretario permanente della giunta per il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni, Soe Thein, è ancora oggetto di una richiesta di commenti fino al 28 gennaio prima di essere adottato ufficialmente.

Questo nuovo disegno di legge mira a chiudere digitalmente il Myanmar dal mondo esterno e i cittadini che non rispettano le leggi dovrebbero affrontare pene diverse, che vanno da pene detentive fino a un anno per il trading di criptovalute e fino a 3 anni per l'uso di VPN, e multe fino a 2.800 dollari.

Inoltre, il disegno di legge imporrà ai fornitori di servizi in Myanmar di divulgare le informazioni personali dei clienti, tra cui nome, indirizzo, cronologia degli accessi e altro, ogni volta che il governo lo richiede.

Questo nuovo sviluppo arriva come un duro colpo per i residenti del paese. Dal momento che il paese ha subito un colpo di stato militare all'inizio di febbraio 2020, il Tatmadaw di nuova costituzione ha fatto ogni sforzo per sigillare il paese da qualsiasi interazione con il mondo esterno, vietando Facebook, Instagram, Twitter e altre piattaforme di social media.

Per accedere a queste piattaforme, molti in Myanmar hanno fatto affidamento sulle VPN. Diverse società di telecomunicazioni hanno dovuto fare le valigie quando la giunta ha chiesto loro di rivelare i dati personali dei clienti. Ricordiamo che all'inizio di dicembre 2021, il governo ombra del Myanmar aveva adottato USDT come valuta ufficiale del paese per aggirare le restrizioni imposte alle sue operazioni.

L'adozione, che era arrivata come uno sviluppo gradito dalla maggioranza dei residenti del paese, avrebbe aiutato nella campagna di raccolta fondi volta a combattere l'attuale regime della giunta militare in Myanmar. Tuttavia, una volta adottata, questa nuova proposta di legge limiterebbe anche l'uso di questa valuta digitale, USDT, ostacolando ancora una volta le attività del governo ombra.

Mentre l'intero settore delle criptovalute sta crescendo a un ritmo vertiginoso, con diversi grandi investitori istituzionali che entrano nello spazio, alcuni paesi hanno continuato a mantenere una posizione rigorosa contro l'industria nascente. Recentemente, il governo pakistano ha rivelato che sta ancora spingendo per un divieto totale delle criptovalute e di ogni attività correlata, tra cui il mining e il trading. Anche la banca centrale russa ha proposto un divieto assoluto sulle criptovalute, citando la volatilità e altre preoccupazioni normative.