Il Partito Pirata tedesco vince ancora: obiettivo Bundestag!

Il Partito Pirata tedesco porta a casa l'ottimo risultato in Saarland e volge lo sguardo alle elezioni legislative del 2013. Il movimento cresce così come il consenso. E intanto i vecchi partiti non sembrano riuscire a mettere a fuoco il fenomeno.

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a cura di Dario D'Elia

Il Partito Pirata tedesco (Piratenpartei) procede a vele spiegate riscuotendo un'altra vittoria elettorale nella Saar. Dopo la debacle nelle legislative del 2009 e il successo in quelle municipali/regionali di Berlino, domenica ha conquistato il 7,04% nel piccolo Saarland - stracciando persino i liberali del Fdp.

Insomma, i pirati tedeschi guadagnano consenso e iniziano a essere corteggiati anche dai partiti più grandi, soprattutto in vista delle prossime regionali a maggio nello Schleswig-Holstein e nel Nord-Reno-Vestfalia. Il "rischio" è che nelle legislative del 2013 possano superare lo sbarramento del 5% e sedere direttamente nel Bundestag - il parlamento federale.

Piratenpartei

La stampa tedesca li ha già definiti i "verdi" del terzo millennio, una sorta di compagine variegata capace di attirare le simpatie dell'elettorato anti-politico. I sondaggi nazionali non a caso li danno già al 10%. Di certo il loro rapporto con il digitale li rende avanguardia e fa sembrare tutti gli altri partiti polverosi e analogici. I dibattiti scorrono online, i commenti a caldo vanno su Twitter, le conferenze si affidano al VoIP open source di Mumble e i voti sulle iniziative vengono dati con Liquid Feedback. 

Vera democrazia dal basso: un incubo per i vecchi partiti. Lo slogan per le regionali nel Nord-Reno-Vestfalia, deciso dalla community online, è non a caso "Per questo sistema è disponibile un update". Chi non capisce non è a target con il partito: selezione naturale, anzi sarebbe meglio dire intellettuale. Non si rivolgono a tutti.

Il Partito Pirata tedesco d'altronde si occupa di argomenti di nicchia, sebbene di grande importanza: libertà di navigazione online, diritti digitali, copyright, privacy, etc. La cosa più divertente sul movimento l'ha comunque fotografata bene il settimanale Die Zeit: "i Pirati sbagliano tutto quel che un partito può sbagliare". Ecco perché piacciono. Sono schietti, non fanno calcoli.