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a cura di Elena Re Garbagnati

Uno studio pubblicato a marzo da Progress in Biophysics and Molecular Biology dal titolo "Cause of Cambrian Explosion - Terrestrial or Cosmic?" ha attirato in questi giorni l'interesse ironico della stampa. Anch'io sono stata attratta dal titolo, che si rifà all'iidea non certo nuova della panspermia, che resta sempre affascinante.

A prescinedere dalla presentazione, è davvero una ricerca scientifica? Mi sono letta il PDF, di cui vi faccio un'estrema sintesi. Cerchiamo prove a supporto dell'idea che ci possa essere una componente extraterrestre nello sviluppo della vita sulla Terra. Partiamo dal lavoro di Hoyle e Wickramasinghe (astronomi), che risale agli anni '70 e che è rimasto agli annali per la teoria a cui giunse (la diffusione della vita per panspermia). Ci servono poi un collegamento fra la Terra e altri corpi celesti, e prove a supporto del fatto che la vita possa essere esistita altrove per poter poi essere poi trasportata sulla Terra.

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Cassini. Crediti: NASA

Chiamiamo quindi in causa la missione Cassini che ha portato le prove scientifiche della presenza di acqua in altri corpi celesti (Encelado, la luna di Saturno), la missione ESA Rosetta, che ha trovato nella cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko potenziali elementi per l'origine della vita.

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Già che ci siamo tiriamo in ballo anche la Viking 1, che nella sua missione su Marte rilevò molecole organiche come il cloruro di metile e il diclorometano (liquidate dalla NASA come contaminazione terrestre, considerato che furono utilizzati per pulire la navicella quando era ancora sulla Terra). Se non ci piace abbastanza usiamo misurazioni che cascano a pennello, come quella citata in questo documento (in inglese) o la rilevazione di elementi biologici nella stratosfera. Per non farci mancare nulla mettiamo nel calderone anche il fatto che esistono batteri capaci di sopravvivere nello Spazio, come quelli trovati sulla ISS.

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Viking 1

Non manca molto per chiudere la questione, basta trovare coincidenze fra gli impatti di oggetti cosmici e dei rilevanti eventi evolutivi terrestri documentati: banale. Mettiamoci poi il cambiano, in cui si verificò una grande "esplosione" di diversità che non è ancora del tutto compresa, quindi è facile farci rientrare la qualsiasi.

Il gioco è fatto. Nel senso che abbiamo compiuto un astuto lavoro di assemblaggio mirato a trovare studi - anche molto seri e riconosciuti a livello internazionale - che, selezionati ad arte e disposti nel corretto ordine, vadano a comporre un puzzle (semi)perfetto a supporto della tesi che volevamo verificare all'inizio.

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Crediti: Twitter

Quasi tutti davanti a questo studio si sono soffermati su un elemento che non ho citato: il polpo (comune animale che non può che avere origine extraterresre), e l'ironia ha preso il sopravvento. Io da ridere ci ho trovato poco, perché questa "ricerca" è la dimostrazione lapalissiana di che cosa non è Scienza, di come non si fa Scienza e di come la bravura nel mettere insieme varie fonti con un filo logico scorrevole non abbia alcunché di scientifico.

Per avere un'opinione di alto livello ho fatto una chiacchierata con Marco Ferraguti, Professore di Evoluzione Biologica al Dipartimento di Bioscienze dell'Università di Milano, che ha sottolineato come in questo documento sia proprio la componente scientifica a mancare. Tanto che il professore Ferraguti si dice molto stupito del fatto che "abbiano accettato un paper del genere" per la pubblicazione su una rivista scientifica, probabilmente "i referee che hanno letto questo articolo non hanno trovato nulla che contrasti con quello che è comunemente accettato". In altre parole: gli studi citati sono in gran parte di grande rilevanza scientifica, peccato che non lo siano altrettanto il nesso e le  conclusioni .

"Come valutazione generale si tratta di un'elaborazione assolutamente teorica che si potrebbe riassumere con la frase: nulla osta che la vita sia venuta dallo Spazio e soprattutto che possano essere arrivati dei virus o dei retrovirus; nulla osta a immaginare molecole organiche nei meteoriti. Altra cosa è la prova scientifica forte che questo sia effettivamente avvenuto" spiega il professore Ferraguti.

Certo, il professore concorda sul fatto che la panspermia affascini, ma "come scrisse una volta Stephen Jay Gould, 'l'esobiologia ha in comune con la teologia l'inconoscibilità dell'oggetto di studio'".

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Tardigrado

A questo punto è quasi superfluo sottolineare che nessuno degli autori è uno zoologo - pensando al polpo e al tardigrado, che nel paper viene definito come microorganismo, "che è una roba che fa saltare sulla sedia" come commenta Ferraguti. O che il primo autore di questo lavoro, Edward J.Steele, sia una "persona molto chiacchierata, autore di un libro in cui insinuava un modello assolutamente fittizio di evoluzione a proposito del sistema immunitario, titolato Evoluzione e selezione somatica". Poco importa che l'evoluzione del polpo sia tranquillamente spiegabile senza tirare in ballo gli alieni.

La questione è che le prove scientifiche sono tutt'altra cosa, e che se bastasse mettere insieme una manciata di ricerche altrui per formulare una teoria scientifica saremmo tutti scienziati e staremmo qui a proporre teorie. A proposito ne avete qualcuna?


Tom's Consiglia

Se la vita extraterrestre vi interessa, meglio leggere il libro ben fatto Dove sono tutti quanti? Un viaggio tra stelle e pianeti alla ricerca della vita scritto dallo scienziato Amedeo Balbi.