Il presidente AGCOM si difende come può

I senatori del Partito Democratico Vincenzo Vita e Luigi Vimercati, Antonio Di Pietro dell'Italia dei Valori e Flavia Perina di Futuro e Libertà criticano la normativa AGCOM sul copyright. Si chiede un'audizione del presidente Calabrò e che il dibattito si sposti in Parlamento.

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a cura di Dario D'Elia

Da rilevare in questi giorni la risposta del presidente AGCOM Corrado Calabrò alle critiche sollevate dal professor Juan Carlos De Martin (Censura online italiana: ecco gli errori dell'AGCOM). 

"Il resoconto riportato da De Martin non rispecchia il reale andamento della riunione. In quella sede abbiamo preso buona nota delle osservazioni esposte, che saranno tenute nel debito conto così come le altre che sono pervenute e perverranno da tutte le parti coinvolte nell'amplissima consultazione promossa dall'Autorità", scrive Calabrò. 

Corrado Calabrò, presidente AGCOM

"Se non ho dato esplicite risposte nel corso della riunione è perché non anticipo mai decisioni che devono essere assunte collegialmente. Quanto ai contenuti dell'articolato, che sarà messo in consultazione pubblica il 6 luglio, sarebbe preferibile, io credo, attendere di conoscerne prima il testo. Si vedrà che molte ombre sono fugate e che qualcuno si è scagliato contro i mulini a vento". 

"Il compito che la legge ci ha assegnato è certamente difficile e delicato, ma non più di quelli attribuitici in altre materie sensibili che toccano diritti di libertà come, ad esempio, il compito in materia di par condicio; un campo nel quale l'Autorità è riuscita ad adottare decisioni equilibrate e ben calibrate che hanno garantito il pluralismo, reggendo al vaglio giurisdizionale".

Vorrei sottolineare che ho cercato interventi degli esponenti dei partiti di Governo ma non ho trovato nulla. Se avete segnalazioni recenti integrerò volentieri.