Il soldato del futuro guarirà dalle ferite come nei giochi

Nei giochi basta una siringa per guarire da un danno grave. Un gruppo di ricercatori ha creato una sostanza innovativa che salverà molte vite in battaglia.

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a cura di Manolo De Agostini

Il soldato del futuro dipinto in numerosi videogiochi è ormai alle porte. Gli avanzamenti nel settore militare sono costanti e incredibili e così anche quelli che riguardano il campo medico e la cura dei soldati feriti. Un team di ricercatori della Texas A & M University e del MIT ha messo a punto una sostanza gelatinosa biodegradabile che favorisce la coagulazione del sangue.

Le emorragie interne rappresentano una delle principali cause di morte sul campo di battaglia, ma grazie a questo nuovo materiale iniettabile i soldati feriti potrebbero godere di maggior tempo per essere trasportati in ospedale.

Soldato gel piastrine guarigione

Una volta iniettato il materiale agisce sul sito della lesione e diminuisce il tempo necessario per la coagulazione del sangue, in alcuni casi fino al 77% secondo il laurendo Akhilesh Gaharwar, membro del team di ricerca. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "ACS Nano" e sostenuti dall'Army Research Office degli Stati Uniti.

Secondo Gaharwar il biomateriale potrà essere precaricato in siringhe che i soldati potranno portare con loro in situazioni di combattimento. Se un soldato subisce una lesione interna, su cui è difficile se non impossibile applicare la pressione necessaria per arrestare l'emorragia, il soldato stesso o un compagno può iniettare il materiale in prossimità della ferita facilitando la coagulazione (e qui il richiamo ai giochi cooperativi fantascientifici si fa forte).  

"Il tempo per arrivare a una struttura medica può andare da mezz'ora a un'ora, e quell'ora è di fondamentale importanza; può fare la differenza tra la vita e la morte", ha affermato Gaharwar. Al fine di progettare il materiale i ricercatori hanno modificato una sostanza nota come idrogel. Gli idrogel sono materiali biodegradabili usati in numerosi campi biomedici per via della loro compatibilità con il corpo e dei suoi processi.

Inserendo nanopiastrine bidimensionali nell'idrogel, la squadra è stato in grado d'intervenire sulle proprietà meccaniche del materiale. Essenzialmente, gli studiosi hanno manipolato il materiale in modo che potesse essere iniettato nel corpo (il gel muta temporaneamente la sua viscosità), per poi riprendere la sua forma una volta all'interno del corpo. I ricercatori hanno usato particelle discoidali bidimensionali note come nanopiastrine di silicato sintetico che, oltre a modificare le proprietà meccaniche dell'idrogel, interagiscono con il sangue favorendo la coagulazione.

Incoraggiato dai risultati, il team afferma di voler migliorare ulteriormente il biomateriale in modo che possa avviare anche la rigenerazione dei tessuti danneggiati tramite la formazione di nuovi vasi sanguigni.