Elicottero senza pilota e drone per spegnere gli incendi

Lockheed Martin ha modificato un elicottero a guida automatizzata rendendolo un mezzo antincendio autonomo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Lockheed Martin ha modificato un elicottero militare, il Kaman K-1200 K-MAX, rendendolo un drone da usare per combattere gli incendi. Un mezzo più unico che raro che ha già superato tre anni di test in Afghanistan e che ora sarà adattato per scopi civili.

Il K-Max non è in grado d'individuare le fiamme da solo, un compito che normalmente fa il pilota. Per supplire a questa mancanza Lockheed Martin ha pensato di abbinare a questo elicottero automatico un drone chiamato Indago, equipaggiato di videocamere a infrarossi. Queste due macchine insieme, come si vede nel video, possono dare un valido contributo al lavoro dei vigili del fuoco e delle guardie forestali.

Karman K-Max

Karman K-Max

Il K-MAX può muoversi in autonomia (oltre che tramite controllo remoto), caricare acqua dal mare o da un lago e usarla per spegnere gli incendi che ogni anno colpiscono gli Stati Uniti e non solo. Il vantaggio immediato è che non si mettono a rischio le vite dei piloti, ma è importante anche il fatto che con il K-MAX la lotta al fuoco può risultare più efficiente che con un essere umano a bordo.

Questa "strana coppia" per esempio può volare anche di notte, quando sarebbe troppo pericoloso per i piloti umani volare vicini alle cime degli alberi come fanno di giorno. Inoltre, trattandosi di macchine, possono lavorare senza sosta e ridurre il tempo impiegato per spegnere l'incendio – molto importante nelle prime ore. Il K-Max deve fermarsi ogni due ore e mezza circa per fare rifornimento d carburante, ma a parte questo può restare in volo tutto il tempo necessario.

Oltre all'acqua il K-Max può trasportare anche altri carichi pesanti e consegnarli in un punto programmato con una precisione di tre metri circa. Secondo Neal Keating (Kaman) il K-Max si potrebbe usare anche per evacuare persone in pericolo o ferite. Ora si punta alla prossima estate per i primi test sul campo, sperando sempre che servano il meno possibile ovviamente.