Intel a patti con la FTC: svolta nei mercati CPU e GPU

Intel e la FTC hanno raggiunto un accordo che chiude una causa antitrust. Il colosso dei microchip non sarà multato ma dovrà sottostare ad alcune disposizioni che dovrebbero garantire rinnovata competizione nei mercati CPU e GPU. Dai compilatori, al PCI Express, fino ai brevetti: tutto è messo in gioco.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel e la FTC (Federal Trade Commission) hanno raggiunto un accordo provvisorio che dovrebbe archiviare la causa contro il colosso dei microprocessori per abuso di posizione dominante nel settore CPU e GPU. Intel è stata multata, ma ha accettato di rispettare alcune disposizioni che a detta della FTC "apriranno il mercato a una rinnovata competizione e impediranno all'azienda di soffocare quella futura". Prima di diventare finale, l'accordo sarà soggetto a un commento pubblico nell'arco dei prossimi 30 giorni, dopodiché se non ci saranno obiezioni, diventerà definitivo.

Il patto tra Intel e l'agenzia per il Commercio Federale, come accennato, riguarda i settori delle CPU, GPU e i chipset. Proibisce a Intel di usare minacce, prezzi di favore per acquisti in bundle (per esempio un prezzo più basso per acquistare CPU e chipset) o altre offerte che escludono o riducono la competizione, oppure che inibiscano la vendita di CPU o GPU concorrenti. L'accordo inoltre impedisce a Intel d'ingannare i produttori di computer sulle prestazioni di CPU e GPU non Intel.

L'accordo dalla FTC va oltre quello raggiunto nei precedenti casi antitrust contro Intel in diversi punti. Per esempio, l'accordo protegge il naturale clima di concorrenza che deve esserci sul mercato e non un singolo concorrente di Intel. Si occupa inoltre anche del compilatore di Intel, un componente chiave per mettere a frutto le prestazioni delle CPU. L'accordo ordina che i produttori di componenti complementari - come le GPU discrete - possano accedere nei prossimi sei anni alle CPU Intel.

Una delle tante vignette realizzate da Nvidia contro Intel

Intel non potrà:

  • condizionare con dei benefici i produttori di computer in cambio della promessa di acquistare chip esclusivamente da Intel e rifiutare l'acquisto di chip di altre aziende;
  • effettuare rappresaglie contro i produttori di computer se questi faranno affari con altri fornitori attraverso la rimozione dei benefici promessi

Inoltre, Intel dovrà:

  • modificare gli accordi di proprietà intellettuale con AMD, Nvidia e VIA in modo che queste aziende abbiano maggiore libertà per considerare fusioni o joint venture con altre aziende, senza il pericolo di essere denunciate da Intel per infrazione di brevetti
  • offrire a VIA l'estensione dell'accordo di licenza x86 per cinque anni oltre l'attuale termine fissato nel 2013
  • mantenere l'interfaccia, conosciuta come PCI Express Bus, per almeno sei anni in modo da non limitare le prestazioni dei chip grafici. Queste garanzie incentiveranno l'innovazione da parte di produttori di soluzioni complementari e potenzialmente competitive con le CPU Intel;
  • dire agli sviluppatori software che i compilatori Intel fanno discriminazione tra chip Intel e non-Intel, e che potrebbero non sfruttare tutte le caratteristiche dei chip non-Intel. L'azienda dovrà anche rimborsare tutti gli sviluppatori di software qualora questi vogliano ricompilare i loro software usando un compilatore non-Intel.

"Questo accordo fornisce un contesto che ci permetterà di continuare a competere per fornire ai nostri clienti i prodotti migliori possibili ai prezzi più allettanti", ha dichiarato Doug Melamed, vicepresidente senior e consulente legale di Intel. "L'accordo ci permette di chiudere la costosa causa con la FTC". Intel, con l'accordo, non ha ammesso le violazioni delle leggi né ha confermato che i fatti di cui si parla siano veri.

"Nvidia supporta le azioni della FTC per risolvere la condotta anticompetitiva di Intel, che è stata continuata e su scala globale. Ogni passo verso un ambiente maggiormente competitivo per la nostra industria è una cosa buona per i consumatori. Ora guardiamo avanti, le azioni di Intel saranno ulteriormente esaminate dalla corte del Delaware nel corso dell'anno, quando la nostra causa contro l'azienda verrà ascoltata", ha dichiarato un portavoce di Nvidia.

"La FTC ha agito fermamente nell'interesse dei consumatori statunitensi per salvaguardare la competizione nei mercati dei microprocessori e della grafica. Dopo il nostro accordo con Intel (Intel e AMD non più nemiche, la PAX è siglata), la preoccupazione principale che ci era rimasta era l'uso da parte di Intel di sconti 'tutto o niente' per impedire agli avversari l'accesso al mercato. L'ordine della FTC proibisce chiaramente e senza mezzi termini questo abuso e garantisce il monitoraggio futuro della condotta di Intel", ha dichiarato Harry Wolin, a capo del team di avvocati di AMD.

Per molti aspetti questo accordo sembra epocale. La parte sui compilatori, forse quella meno appariscente, potrebbe avere effetti importanti sul quadro prestazionale ormai consolidato, che da anni vede Intel davanti ad AMD. Tuttavia, dovremo aspettare i prossimi anni e le future architetture per avere una risposta (se AMD, per esempio, sbaglia un'architettura, non c'è compilatore che tenga). La revisione degli accordi di Intel con le altre aziende apre a diversi scenari: Nvidia potrà tornare a realizzare chipset per piattaforme Intel? Nvidia riuscirà a scucire la licenza x86 al colosso statunitense? Da anni si parla del progetto di Nvidia per la realizzazione di una CPU, ma senza licenza c'è poco da fare.

A ogni modo, tutti i paletti messi con questo accordo potrebbero davvero cambiare i mercati CPU, GPU e chipset, dove Intel ha una posizione dominante (e in alcuni di questi quasi del tutto totalitaria). Se avete una bottiglia di champagne in fresco, aspettate a stapparla. Il momento in cui lo farete però si è decisamente avvicinato. Bentornata concorrenza.