Intel Broadwell ritarda di tre mesi, problemi di produzione

Brian Krzanich, amministratore delegato di Intel, ha annunciato il ritardo di un trimestre sull'avvio della produzione di Broadwell, il primo processore realizzato a 14 nanometri.

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a cura di Manolo De Agostini

Slitta di un trimestre l'inizio della produzione dei microprocessori Intel Broadwell, che stando a indiscrezioni ricorrenti nei mesi passati interesseranno, almeno nella fase iniziale, solo il settore mobile. L'ha annunciato l'amministratore delegato dell'azienda statunitense, Brian Krzanich, a margine dei risultati finanziari del terzo trimestre fiscale. Una conferma di vecchie voci di corridoio che sono salite all'onore delle cronache nel mese di luglio.

La produzione dei primi chip a 14 nanometri passa quindi dal quarto trimestre 2013 al primo del 2014, per via di problemi di qualità dei chip (Krzanich parla letteralmente di "defect density issue") che hanno impattato sulle rese. In poche parole Intel realizza molti chip malfunzionanti o non in linea con gli standard qualitativi prefissati. La correzione di questi problemi ha richiesto più tempo del necessario perché i fix implementati inizialmente non hanno dato i risultati sperati. Ora però le cose sembrano volgere per il meglio. "Riteniamo che il problema sia stato risolto perché abbiamo dati che lo dimostrano. Può accadere in fasi di sviluppo come questa. È questo il motivo per cui abbiamo spostato la data della produzione di un trimestre".

Il ritardo non svela quando saranno ufficialmente presentate le nuove CPU. In questi ultimi anni Intel ha rinnovato la gamma all'incirca a metà anno, più o meno in concomitanza con il Computex di Taipei di giugno. Krzanich si è limitato a dire che per il momento il ritardo di Broadwell non impatta sul suo successore Skylake - che sarà sempre realizzato a 14 nanometri, ma avrà una nuova architettura.

E se un ritardo può essere visto con un brutto passo falso (e solitamente è così), c'è chi ritiene non sia poi un dramma, in questo momento storico. Patrick Wang, analista di Evercore, ha affermato che questo darà a Intel più tempo per smaltire, insieme ai produttori, l'inventario in circolazione. Secondo Stacy Smith, il direttore finanziario dell'azienda statunitense, l'inventario è in crescita, ma al momento è sotto controllo.

Gli ultimi dati di Gartner e IDC sull'andamento del mercato dei computer (I PC affondano, Europa peggio del resto del mondo) fanno emergere comunque che c'è il rischio che la situazione possa sfuggire di mano, per  via della situazione economica e delle preferenze dei consumatori più orientati a tablet e smartphone; un ritardo potrebbe quindi permettere di smaltire le eventuali eccedenze.

Tre mesi di ritardo non dovrebbero poi impattare molto sul vantaggio che Intel ha sul resto dell'industria quando si tratta di processi produttivi. L'azienda oggi produce a 22 nanometri, mentre il resto del settore tecnologico sfrutta ancora i 28 nanometri, ma nel 2014 passerà ai 20 nanometri. Intel sembra quindi potersi permettere questo stop, mentre continua a rinnovarsi per affrontare le sfide più pressanti e quelle del futuro, come l'ingresso nel mercato dei dispositivi indossabili con i SoC Quark, sotto la guida del nuovo CEO.

I risultati del terzo trimestre fiscale dicono inoltre che l'azienda sta tenendo il passo, e non solo perché sono state superate le stime degli analisti. Il fatturato si è attestato a 13,5 miliardi di dollari, l'utile operativo ha toccato i 3,5 miliardi e l'utile netto si è fermato a 3 miliardi (EPS di 0,58 dollari). L'azienda ha generato circa 5,7 miliardi di dollari di liquidità, pagato dividendi per 1,1 miliardi e usato 536 milioni di dollari per il riacquisto di 24 milioni di azioni.

"Il terzo trimestre è andato come da previsioni, con una crescita modesta in un ambiente di mercato difficile", ha dichiarato l'amministratore delegato di Intel Brian Krzanich. La divisione PC Client ha visto salire il fatturato del 3,5% rispetto ai tre mesi precedenti, a 8,4 miliardi di dollari. Un risultato positivo, ma in calo rispetto all'anno passato di 3,5 punti percentuale.

  Q3 2012 Q2 2013 Q3 2013
Fatturato $13.5 miliardi $12.8 miliardi $13.5 miliardi
Utile netto $3 miliardi $2 miliardi $3 miliardi
Margine lordo 63.3% 58.3% 62.4%
PC Client Group $8.6 miliardi $8.1 miliardi $8.4 miliardi
Data Center Group $2.7 miliardi $2.7 miliardi $2.9 miliardi
Other IA Group $1.2 miliardi $942 milioni $1.1 miliardi

Diverso l'andamento del Data Center Group, che cresce nettamente: +6,2% sul trimestre scorso e +12,2% su base annua, per un fatturato di 2,9 miliardi di dollari. L'insieme di altre divisioni dell'azienda, indicate nei documenti finanziari come "Other Intel architecture operating segments", ha raggiunto un fatturato di 1,1 miliardi di dollari, rispettivamente +13,3% su base sequenziale e -9,3% su base annua.

Il margine lordo si è attestato al 62,4%, in crescita rispetto al valore medio fermo al 61%. Intel ha investito 4,7 miliardi di dollari alla voce ricerca e sviluppo e acquisizioni e fusioni, leggermente meno delle stime. Per quanto concerne il quarto trimestre, Intel prevede un fatturato di 13,7 miliardi di dollari (più o meno 500 milioni), un margine lordo del 61% (più o meno il 2%) e una spesa in ricerca e sviluppo stabile a 4,7 miliardi. Secondo alcuni analisti si tratta di dati conservativi, perché le attese convergevano su un fatturato di almeno 14 miliardi di dollari.