Intel perde un miliardo, ma potrebbe aver trovato un tesoro

Intel ha tagliato le stime di fatturato per il quarto trimestre di un miliardo di dollari. Si vendono meno PC, colpa della penuria di hard disk che ha indotto i produttori a ridurre gli ordini di microprocessori. L'azienda di Santa Clara potrebbe però avere le carte per reagire alla situazione: ultrabook e SSD.

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a cura di Manolo De Agostini

Un miliardo di fatturato volatilizzato per colpa degli hard disk. Intel ha tagliato le stime del quarto trimestre da 14,7 miliardi di dollari (più o meno 500 milioni) a 13,7 miliardi (più o meno 300 milioni) a causa della contrazione nella produzione di computer e server.

L'azienda di Santa Clara, solitamente in grado di affrontare le crisi con relatività facilità, non può nulla contro un evento naturale: le alluvioni che hanno colpito la Thailandia, zona in cui si concentra gran parte della produzione di componentistica per hard disk, hanno avuto un inevitabile impatto sui produttori di PC, costretti a ridurre gli ordini.

Nonostante il grande calo delle vendite di microprocessori, Intel può non rammaricarsi: la penuria di hard disk dà la possibilità agli ultrabook (Portégé Z830 e Aspire S3: i primi due ultrabook a confronto), dotati principalmente di unità SSD, di trovare più spazio sul mercato.

Questa categoria di prodotti nasce proprio da un'iniziativa di Intel che, insieme ai produttori di PC, vuole accalappiare quel pubblico che ama i dispositivi ultrasottili, non desidera un MacBook Air e non crede che i tablet siano in grado di rispondere a tutte le necessità.

Poiché i problemi di produzione degli hard disk dovrebbero perdurare per tutto il primo trimestre 2012, gli ultrabook hanno la chance di farsi conoscere dal grande pubblico. I vantaggi rispetto a un tablet sono lo schermo più grande, la tastiera fisica, le porte per il collegamento di dispositivi esterni e il sistema operativo. L'azienda sta anche lavorando con i produttori di PC per creare prodotti con schermo touch, magari convertibili in modo da diventare dei "quasi tablet". Windows 8, atteso nel corso del prossimo anno, aiuterà molto in tal senso.

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Intel può sorridere anche per l'inevitabile incremento della richiesta di SSD. L'azienda è tra i primi produttori di queste soluzioni, molto veloci ma anche troppo costose. Per via delle scorte in calo gli hard disk sono rapidamente diventati molto più cari rispetto ad alcuni mesi fa e questo permette agli SSD di diventare più appetibili. L'aumento della domanda, inoltre, dovrebbe accelerare un calo dei prezzi.

Insomma, mentre Intel ha tutto il diritto per disperarsi per un miliardo di dollari in meno sul fatturato attuale, non tutto il male viene per nuocere: potrebbe essere il prezzo da pagare per accelerare una transizione che potrebbe portarla a guadagnare non uno, ma un sacco di miliardi in più.