Intel produce per conto terzi: ecco l'accordo con Microsemi

Intel ha siglato un'intesa con Microsemi Corporation per la produzione di IC e system on chip con processo produttivo a 22 nanometri. L'ennesimo accordo nasce per tamponare un'evidente difficoltà: gli impianti dell'azienda lavorano a ritmo ridotto a causa della crisi dei PC e le chiare difficoltà a sfondare nel settore mobile.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel produrrà i circuiti integrati e i system on chip di Microsemi Corporation, azienda impegnata nella realizzazione di soluzioni per la difesa, la sicurezza, l'aerospazio e altri settori. L'accordo - siglato a gennaio ma comunicato in queste ore - riguarda il processo produttivo a 22 nanometri e si concretizzerà con i prodotti che Microsemi porterà sul mercato nel tardo 2014 o al più tardi all'inizio del 2015.

Questa intesa segue quella con Altera Corporation, e un possibile accordo con Cisco: usiamo cautela nel parlare di questo accordo perché malgrado sia stato "confermato" da un esponente di Intel Korea a un sito locale, l'azienda statunitense non ha mai diramato alcuna comunicazione in merito. In ogni caso è chiaro come l'azienda di Santa Clara stia cercando di correre ai ripari di fronte a una situazione che probabilmente non sia aspettava: il repentino calo del mercato PC e la difficoltà nell'imporsi nel mercato degli smartphone e dei tablet.

Non è un mistero che i numerosi impianti dell'azienda sparsi in giro per il mondo stiano operando al massimo al 60/70 percento e come ben noto una linea produttiva che non lavora a massimo regime non produce valore, ma semmai diventa un costo. Così Intel sta cercando di raccogliere un buon numero di ordini da produttori che assicurino sì introiti e impiego degli impianti, ma non tali da inficiare la produzione delle soluzioni dell'azienda stessa.

Intel Custom Foundry, così si chiama il ramo dell'azienda che produce per conto terzi, per ora non sembra intenzionata a siglare un accordo di altissimo profilo. Per mesi si è fatto il nome di Apple, ma questo per Intel significherebbe realizzare soluzioni basate su architettura ARM, ovvero concorrenti. La casa di Santa Clara non può comunque che essere appetita dalle aziende che cercano un produttore, in quanto attualmente offre il know how e le tecnologie più avanzate al mondo.

L'azienda, che finalmente ha un nuovo amministratore delegato nella persona di Brian Krzanich, si può quindi definire una "fonderia per conto terzi con il freno tirato". Starà proprio al nuovo CEO il compito di definire se continuare su questa linea, fare un'improbabile retromarcia o accelerare il passo verso una completa trasformazione. Di certo in cima alla lista Krzanich ha altre priorità, a partire da come risolvere il problema di una presenza nel mercato di smartphone e tablet ancora marginale: Intel ha bisogno di entrare in un progetto vincente per potersi dire ufficialmente della partita.