Intel sente la crisi dei PC ma spende un sacco di soldi

Intel ha presentato i dati del quarto trimestre e quelli di fine anno 2012. Malgrado alcuni elementi positivi, come l'utile per azione, gli altri indicatori sono quasi tutti in contrazione e le previsioni per il futuro non sono esaltanti. Nel mentre Intel aumenta gli investimenti produttivi, e Wall Street la prende male.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel ha presentato risultati in chiaroscuro per quanto riguarda il quarto trimestre. Le stime per il futuro hanno inoltre deluso Wall Street, tanto che le azioni nelle contrattazioni after hours sono scese di oltre il 5%. Il colosso dei microprocessori ha concluso l'anno fiscale 2012 con un fatturato complessivo di 53,3 miliardi di dollari, un utile operativo di 14,6 miliardi e uno netto di 11 miliardi (utile per azione di 2,13 dollari).

Il margine lordo si è attestato al 62,1%, in calo rispetto al 62,5% del 2011. La divisione PC Client Group ha visto contrarsi il proprio fatturato del 3% rispetto all'anno precedente, toccando quota 34,3 miliardi di dollari. Crescita del 6% per il Data Center Group, che ha raggiunto un fatturato di 10,7 miliardi. Le altre parti dell'azienda, riunite sotto la voce "Other Intel architecture group" hanno fatto segnare un risultato di 4,4 miliardi di dollari (-13%).

Paul Otellini

Il quarto trimestre si è invece concluso con un fatturato di 13,5 miliardi (sotto le stime degli analisti pari a 13,53 miliardi), con utile operativo di 3,2 miliardi e uno netto di 2,5 miliardi. L'utile per azione di 48 centesimi è risultato superiore ai 45 centesimi previsti, anche grazie all'impatto della tassazione, pari al 23% rispetto alle attese ferme al 27%.

La divisione PC Client Group ha raggiunto un fatturato di 8,5 miliardi, in calo rispetto al terzo trimestre dell'1,5% e del 6% su base annua. Il Data Center Group è cresciuto rispettivamente del 7% e 4%, raggiungendo un fatturato di 2,8 miliardi. Le altre divisioni invece sono quelle che nel complesso hanno fatto segnare il passo indietro maggiore, con un fatturato di 1 miliardo di dollari, in calo del 14% rispetto al terzo trimestre e del 7% sull'anno passato. Intel ha concluso gli ultimi tre mesi dell'anno con un margine lordo del 58% (in netto calo rispetto al 64,5% del Q4 2011) e ha investito 4,6 miliardi tra ricerca/sviluppo e acquisizioni/fusioni.

"Il quarto trimestre è andato ampiamente come previsto dato che continuiamo a lavorare in un ambiente difficile", ha dichiarato Paul Otellini, presidente e amministratore delegato di Intel fino a maggio. "Abbiamo fatto enormi progressi nel 2012, entrando nel settore dei tablet e degli smartphone, lavorando con i nostri partner per reinventare il PC e portare innovazione e crescita nei datacenter. Per il 2013 la nostra gamma di prodotti ci posiziona al meglio per offrire una nuova ondata di innovazioni lungo tutto il settore del computing".

Anno
  2012 2011 Differenza
Fatturato 53,3 miliardi 54 miliardi -1,2%
Margine lordo 62,1% 62,5% -0,4 punti
Utile operativo 14,6 miliardi 17,5 miliardi -16%
Utile netto 11 miliardi 12,9 miliardi -15%
Utile per azione 2,13 dollari 2,39 dollari -11%

Nonostante l'amministratore delegato professi ottimismo (e chiaramente non può fare altro), i dati mostrano la conclamata "crisi del PC" e la conseguente necessità per la casa di Santa Clara di imporsi nel mobile. Sotto questo punto di vista l'azienda è ancora indietro e le novità presentate al CES non sembrano destinate a cambiare la situazione nel breve periodo, tanto che il direttore finanziario Stacy Smith non prevede un grande impatto sul fatturato nel breve termine.

A spaventare gli operatori di Wall Street c'è un dato, in particolare, e si chiama Capex (CAPital EXpenditure, spese per capitale), cioè i fondi usati da Intel per acquistare asset durevoli, come i macchinari per la produzione. L'azienda dovrebbe allocare tra 12,5 e 13,5 miliardi, superando le stime degli analisti pari a 10 miliardi. 

Intel ha dichiarato che 2 miliardi di maggiori spese sono imputabili all'espansione di un impianto dedicato alla ricerca sui futuri processi produttivi. Alcuni analisti temono che con le vendite di PC in ribasso, espandersi troppo rapidamente potrebbe creare un eccesso di capacità. L'azienda, in questo momento, sta sfruttando i propri impianti solo tra il 55% e il 65% dell'effettiva capacità, quindi le preoccupazioni degli analisti non sono del tutto infondate.

Sanno bene infatti che mantenere l'investimento ha dei costi e finora il mercato non ha ancora determinato se Intel sarà in grado di ottenere un ritorno da questo impegno. Paul Otellini ha cercato di gettare acqua sul fuoco affermando che l'investimento dovrebbe ridurre i costi sul lungo periodo, ricordando che gli impianti sono il bene più prezioso di Intel, ma questa difesa non sembra aver sortito l'effetto sperato.

Trimestre
  Q4 2012 Q4 2011 Differenza
Fatturato 13,5 miliardi 13,9 miliardi -3%
Margine lordo 58% 64,5% -6,5 punti
Utile operativo 3,2 miliardi 4,6 miliardi -31%
Utile netto 2,5 miliardi 3,4 miliardi -27%
Utile per azione 48 cent 64 cent -25%

Intel ha negato che l'aumento del Capex sia figlio della decisione di aprire le proprie fonderie alla produzione per conto terzi. L'azienda, che secondo indiscrezioni sarebbe in trattativa per realizzare i chip dei prodotti di Cisco Systems, ha dichiarato che non intende muoversi in modo brusco in questa direzione. In poche parole non vuole entrare in un nuovo mercato creandosi altri concorrenti.

Vi è poi da tenere presente che l'azienda sta investendo sulla tecnologia dei wafer a 450 millimetri nell'impianto di Hillsboro, Oregon. Wafer più grandi rispetto alle attuali soluzioni da 300 mm le consentiranno di ottenere più chip da ogni singolo wafer, con una conseguente riduzione dei costi. La transizione tra le due tecnologie produttive però è molto onerosa e al momento solo pochi possono permettersi tale investimento, visto comunque come cruciale per il futuro.

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La ricetta per far cessare i timori degli analisti nel "medio termine" è in ogni caso trovare spazio nel settore nel mobile, ma Intel sembra ancora lontana dall'aver sbrogliato il bandolo della matassa. Anche per questo motivo il fatturato del primo trimestre 2013 dovrebbe assestarsi a 12,7 miliardi di dollari (più o meno 500 milioni) e raggiungere un margine lordo del 58% (più o meno il 2%). La spesa alla voce ricerca/sviluppo e fusioni/acquisizioni dovrebbe assestarsi a 4,6 miliardi.

Per l'intero anno Intel pronostica un incremento del fatturato contenuto (a singola cifra), un margine lordo del 60% (più o meno alcuni punti percentuale) e punta a spendere 18,9 miliardi (più o meno 200 milioni) in ricerca/sviluppo e fusioni/acquisizioni.