Internet è un diritto: l'Europa discute, la Finlandia fa scuola

Il Consiglio d'Europa dovrà decidere tra pochi giorni sul diritto di accesso a Internet. Non è un caso che a promuovere la discussione sia stata la finlandese Jaana Pelkonen: nel suo paese l'accesso a Internet è un diritto dal 2010.

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a cura di Pino Bruno

La Finlandia è ad anni-luce di distanza. Lì dal 2010 la banda larga è un diritto del cittadino (addirittura)! Da noi ci ha provato invano Stefano Rodotà a chiedere che Internet diventi un diritto costituzionale e fondamentale. Nel 2012 l'ONU ha smosso le acque, con una risoluzione che "invita tutti gli Stati a promuovere e agevolare l'accesso a Internet e la cooperazione internazionale finalizzata allo sviluppo dei media di informazione e di comunicazione in tutti i paesi". Adesso è la volta del Consiglio d'Europa.

Il 9 aprile l'assemblea parlamentare esaminerà e voterà il rapporto presentato dal relatore speciale Jaana Pelkonen, il 4 marzo (Doc. n. 13434, accesso a Internet). Diritto dell'uomo autonomo o solo strumento, seppure fondamentale, per accedere ad altri diritti? È questo il nodo da sciogliere, sul piano giuridico, nella configurazione o meno di un vero e proprio diritto di accesso a internet.

Jaana Pelkonen

Nessun dubbio che Internet favorisca l'esercizio di diritti fondamentali come la libertà di espressione e quella di associazione, scrive in proposito la giurista Marina Castellaneta: "è da verificare se il diritto di accesso a Internet debba trovare un'autonoma regolamentazione".

"Nel rapporto, in questa direzione - aggiunge la docente di diritto internazionale nella Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Bari - sono classificati gli atti sin qui adottati da organizzazioni internazionali incluso l'Onu. Al centro dell'esame anche la prassi giurisprudenziale della Corte europea dei diritti dell'uomo, che è già intervenuta in diverse occasioni sul diritto di accesso a Internet".

Tema da addetti ai lavori? Solo in apparenza, perché proprio l'esempio finlandese sta a dimostrare come il diritto di accesso a Internet possa fare la differenza. Nel paese nordeuropeo è un Universal Service, come l'acqua e l'energia elettrica. Entro l'anno prossimo, si legge sul sito del Ministero delle Comunicazioni, tutte le case e gli uffici avranno connessioni dati con velocità di trasferimento di 100 Mb/s. Per i cittadini è un diritto e per il governo di Helsinki un dovere. Il rapporto del relatore speciale Jaana Pelkonen è ambizioso, quasi un libro dei sogni. Ancora qualche giorno e il Consiglio d'Europa potrebbe trasformarlo in realtà. 

A proposito, Jaana Pelkonen è finlandese.