IsoHunt chiuso in USA, nuvole nere all'orizzonte

Un giudice statunitense ha ordinato a IsoHunt di bloccare parole chiave e file torrent legati al P2P illegale. Il sito probabilmente chiuderà negli Stati Uniti, mettendo a repentaglio la propria sopravvivenza.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Tribunale della California ha imposto la chiusura di IsoHunt. Il popolare sito P2P non sarà raggiungibile dagli utenti statunitensi, ma potrà tentare di restare online.

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La decisione della corte è la conseguenza diretta di una denuncia del 2006, con la quale la MPAA (unione degli studi cinematografici) aveva puntato il dito contro il sito e il suo fondatore, Gary Fung, per violazione del diritto d'autore.

Il tribunale ha ordinato a Isohunt di creare una lista di parole "bandite" dalle ricerche e di rimuovere i file torrent corrispondenti. Pur non essendo un esplicito ordine di chiusura, l'effetto è sostanzialmente lo stesso. Per Fung i filtri non sono un sistema adeguato e per di più "sollevano una serie questioni di equilibrio tra la libertà d'espressione, il fair use e il protezionismo del copyright".

Fung quindi rievoca il protezionismo come uno spettro che uccide i mercati e la libertà, e si appella al fatto che sui circuiti P2P circola molto materiale legittimo. È vero, ma sappiamo anche che l'uso preponderante del protocollo torrent è lo scambio di file illegali (BitTorrent, il 99% dei file sono illegali).

IsoHunt a questo punto dovrà escludere i visitatori statunitensi. Punterà quindi sul traffico generato dal resto del mondo, ma non è detto che sia sufficiente. In passato la stessa cosa era accaduta TorrentSpy, che poi si vide costretto a chiudere i battenti (TorrentSpy ha chiuso definitivamente).

Oltre a IsoHunt l'ingiunzione riguarda anche i siti consociati, vale a dire TorrentBox, Podtropolis ed Ed2k-it.