Italia zeppa di PC infetti controllati in remoto

Internet Security Threat Report di Symantec conferma che l'Italia è il secondo paese europeo più contaminato di bot. Roma è la quinta città mondiale in questa triste classifica. L’Italia si posiziona terza nella classifica EMEA per la concentrazione del maggior numero di attività malevole.

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a cura di Dario D'Elia

L'Italia è il secondo paese in Europa per numero di PC infetti, utilizzati come veicolo di attività malware e controllati in remoto da pirati informatici. Il dato è presente nell'ultimo Internet Security Threat Report firmato Symantec.

"Rispetto allo scorso anno la situazione si è aggravata e l'Italia risulta essere uno dei paesi con il maggior numero di bot – il 15% rispetto al 12% del 2009", si legge nel documento. "Questi bot permettono di lanciare diversi tipi di attacchi come ad esempio quelli rivolti alle aziende, l'invio massivo di spam e phishing, la propagazione di codici malevoli e la raccolta di informazioni confidenziali con serie conseguenze economiche e legali".

Internet Security Threat Report

Svetta sopratutto Roma, che nella classifica mondiale per bot conquista il quinto posto assoluto. La motivazione è strettamente legata alla "disattenzione nei confronti della sicurezza, soprattutto quella dell'endpoint".

"Con un balzo di tre posizioni rispetto al 2009, l'Italia si posiziona terza nella classifica EMEA che riporta i paesi in cui si concentra il maggior numero di attività malevole (spam&phishing, codici malevoli, computer infetti, attacchi web based)", aggiunge il documento Symantec. "Le attività malevole, generalmente, colpiscono computer che sono collegati in rete con la banda larga in quanto questa consente una connessione più stabile, maggiore potenza e velocità di collegamento e quindi è molto attrattiva per gli attaccanti".

Internet Security Threat Report

La valutazione di fondo è che in Italia non si bada molto alla sicurezza e che "diverse organizzazioni utilizzano strumenti web-based per condurre i propri affari e gran parte degli utenti privati sono inconsapevoli di essere stati attaccati".

L'aspetto curioso è che il 29% degli attacchi rivolti all'Italia proviene proprio dal nostro paese. "Questo è dovuto al fatto che quando un attacco arriva da molto vicino è più difficile da rilevare o bloccare rispetto a quelli che provengono da paesi più lontani. Del resto, l'Italia occupa la settima posizione nella classifica mondiale dei paesi dai quali provengono gli attacchi con un peso del 4% sul totale", sostiene Symantec. 

Internet Security Threat Report

"In Italia, la maggior parte (il 57%) dei codici malevoli intercettati durante il 2010 era di tipo Trojan, un codice che viene installato in maniera involontaria sul proprio computer, più generalmente attraverso l'apertura di allegati di e-mail o effettuando download da Internet". 

Da sottolineare poi che l'Italia genera il 3% di tutto lo spam mondiale e il 5% di quello delle regioni Emea. Quanto al phishing, il nostro paese è salito dall'ottava alla quarta posizione tra i paesi EMEA che ospitano il maggiore numero di URL per il phishing e l'89% di questi riguardava il settore finanziario.