Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Marco Vismara

La storia di Marco Vismara, co-fondatore di lookals.com. Si tratta di una piattaforma online che consente di mettere in contatto i viaggiatori stranieri (e non solo) con guide locali italiane per personalizzare a piacimento le visite nel Belpaese.

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a cura di Pino Bruno

Questa settimana la nostra ricerca di giovani brillanti italiani che a Berlino sono riusciti a realizzare startup di successo, ci ha permesso di conoscere Marco Vismara, co-fondatore di lookals.com.

lookals.com

Nome, Azienda, Settore

Marco Vismara, Lookals (www.lookals.com), turismo

Breve descrizione azienda 

Lookals è un marketplace che ha lo scopo di mettere in contatto i viaggiatori che ogni anno scelgono l'Italia come meta turistica con gli esperti locali. Guide turistiche, associazioni culturali, organizzatori di eventi eno-gastronomici ecc. vi faranno vivere esperienze uniche tramite gli occhi esperti di chi in quei luoghi ci è nato, ci vive e ne conosce particolarità nascoste che difficilmente si troverebbero altrove. Tutto online, in maniera semplice e veloce.

Breve descrizione tuo profilo

Ho 28 anni e mi sono trasferito a Berlino nel lontano 2009. Dopo aver definitivamente abbandonato l'università (studiavo ingegneria meccanica) ho fatto un tirocinio prima presso un'agenzia aerospaziale dove mi occupavo di traduzioni di manuali tecnici, poi in una startup berlinese che lavorava nel campo della pubblicità online e successivamente in un'altra startup tedesca dove mi occupavo di ricerca del personale. Dopo queste esperienze ho lavorato come recruiter freelance per circa 2 anni fin quando, più o meno un anno fa, ho iniziato a dedicarmi interamente a Lookals.

Perchè sei emigrato a Berlino?

Sono emigrato perché volevo re imparare il tedesco. Lingua che avevo studiato per 5 anni al liceo e che stavo iniziando a perdere completamente. Sono arrivato a fine Ottobre 2008 senza nemmeno sapere dove stessi andando e con solo due indirizzi (quello della scuola e quello di casa) ed un nome (quello di chi mi avrebbe affittato una camera) in mano.

Passati quei due mesi invernali in Germania, ho capito che sarei dovuto tornare presto. E così ho fatto. Ad Aprile del 2009 sono tornato a Berlino, ho fatto altri 3 mesi di corso e poi ho iniziato a lavorare. Da allora sono qui e devo dire che è stata una delle scelte migliori che abbia fatto.

Marco Vismara

Cosa ti ha spinto a creare un biz che riguarda il tuo paese?

Come dicevo sopra, sono entrato in contatto con il mondo delle tanto nominate startup nel 2010 ed è stato in quel momento che ho iniziato a studiare un sacco di progetti, idee e a conoscere persone che arrivavano da ogni parte del mondo e che volevano inventarsi qualcosa.

Tra i tanti contatti che mi sono fatto, mi aveva colpito il progetto di alcuni ragazzi americani che avevano creato un sito per mettere in contatto i viaggiatori con le guide turistiche locali. Ho pensato subito all’Italia e a quanto sarebbe stato utile un progetto simile nel Belpaese. Approfondendo poi la conoscenza del loro sito e facendo ricerche sul mercato turistico italiano, mi sono assolutamente convinto che fosse un progetto da portare avanti. Ed è così che oggi, circa un anno dopo, stiamo lavorando a Lookals.

Torneresti un giorno a mettere a frutto la tua esperienza in Italia?

In realtà credo che un po' lo stia già facendo. E, come me, tanti altri ragazzi che “importano” dei modelli che all'estero funzionano da tempo applicandoli alla nostra realtà e collaborando attivamente con le splendide menti che in Italia invece ci vivono. Ci sono ancora tante cose che credo vadano cambiate ed alcune sono radicate nel nostro modo di pensare: decisamente troppo poco rivolto verso l'estero ed ancora troppo territoriale (basti pensare a quanti giovani oggi parlano poco e male l’Inglese).

Sicuramente tornerò in Italia per pianificare ulteriormente lo sviluppo del mio progetto (visto che nel Belpaese è radicato) e spero anche di portare un po’ della mia (poca) esperienza condividendola con chi invece ne ha molta di più. Rimango comunque un viaggiatore e, come tale, non riuscirei a restare fermo troppo a lungo in un Paese che, ad oggi, con la sua burocrazia infinita, le sue tasse elevatissime (se paragonate ai servizi erogati) ed il suo sistema alle volte ancora legato al concetto di “sono amico di…”, ostacolerebbe decisamente i miei progetti futuri.

Le puntate precedenti:

Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Manuela Verduci

Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Giuseppe Colucci

Italiani a Berlino con la valigia di silicio: Luca Talarico

Noi i ragazzi dell'HUB digitale di Berlino