Kim Dotcom, dalla Nuova Zelanda OK all'estradizione

Kim Dotcom perde un altro round nella sua lotta con la giustizia statunitense: un giudice neozelandese infatti ha dato il via libera all'estradizione verso gli USA. Dotcom comunque ha già annunciato che ricorrerà in appello.

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a cura di Alessandro Crea

 A quattro anni dal suo arresto, il tedesco Kim Dotcom, Il re dei siti Web pirata e patron di Megaupload, il più popolare sito di scambio di file come film e musica, perde un'altra battaglia legale.

Dopo 10 settimane di udienze e di argomentazioni delle parti infatti il giudice neozelandese Nevin Dawson, pur non emettendo alcun giudizio riguardo alla responsabilità di Dotcom e degli altri fondatori del servizio in merito alle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla gestione di un'attività illegale, riciclaggio di denaro e violazione di proprietà intellettuale formulate nei loro confronti dagli Stati Uniti, ha comunque stabilito che il fondatore di Megaupload e i suoi collaboratori Mathias Ortmann, Finn Batato e Bram van der Kolk, potranno essere ricondotti negli USA, per rispondere di fronte a un tribunale locale delle accuse mossegli dal Dipartimento di Giustizia.

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Il giudice infatti se n'è lavato sostanzialmente le mani, limitandosi a soppesare i termini delle leggi locali e le prove presentate dalle parti e decretando che sarà la giustizia statunitense a dover decidere.

Dotcom comunque sembra aver reagito positivamente alla decisione del giudice, affermando che ricorrerà in appello contro la sentenza, come confermato anche dal suo avvocato. Bisogna inoltre tenere presente che la decisione finale riguardo all'estradizione spetterà al ministro della giustizia neozelandese, per cui nell'immediato Dotcom e i suoi collaboratori non corrono alcun rischio concreto, senza contare che a tutti è stato confermato il regime di libertà vigilata, nonostante il giudice abbia rilevato il rischio concreto che uno o più di loro possa rendersi irreperibile nel frattempo