La BCE insiste: le criptovalute non sono valute e sono sospette

La presidente della Banca Centrale europea, Christine Lagarde, ha fatto il punto su criptovalute, stablecoin e CBDC, non risparmiando ancora una volta dure critiche alle prime.

Avatar di Alessandro Crea

a cura di Alessandro Crea

La presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, ha nuovamente ribadito che le criptovalute non sono valute, aggiungendo che sono "altamente speculative, sospette occasionalmente e ad alta intensità in termini di consumo di energia". Ha anche discusso della necessità di una regolamentazione delle stablecoin e delle valute digitali delle banche centrali (CBDC).

"Le criptovalute non sono valute, punto e basta. Le criptovalute sono attività altamente speculative che rivendicano la loro fama come valuta, forse, ma non lo sono. Non lo sono", ha dichiarato Lagarde in una recente intervista. "Penso che dobbiamo distinguere tra le criptovalute che sono quelle altamente speculative, sospette occasionalmente e ad alta intensità in termini di risorse di consumo energetico, ma non sono una valuta".

Lagarde ha poi proceduto a discutere di stablecoin, affermando che "d'altra parte, ci sono quelle stablecoin che stanno iniziando a proliferare, che alcune grandi tecnologie stanno cercando di promuovere e spingere lungo la strada, che sono un animale diverso e devono essere regolamentate, dove ci deve essere una supervisione che corrisponda al business che stanno effettivamente conducendo, indipendentemente da come si chiamano".

Il presidente della BCE ha infine affrontato il tema delle valute digitali delle banche centrali. "Invece di avere banconote e contanti in tasca nei nostri portafogli, possiamo avere esattamente la stessa cosa ma in una forma digitale, quindi tutti noi stiamo lavorando su questo e certamente ero desiderosa di spingere la questione CBDC, nella nostra agenda perché credo che dobbiamo essere pronti per questo".

Lagarde ha anche escluso la possibilità che una CBDC della BCE possa escludere completamente le valute cartacee, affermando che dovrebbe invece affiancarle, "perché vogliamo che i clienti abbiano la possibilità di scegliere. Se vogliono ancora tenere banconote e contanti, bene, e dovrebbero quindi continuare ad essere disponibili e in circolazione".