La crittografia di Apple e Google sugli smartphone ostacola le indagini di polizia

Google e Apple sotto accusa da parte di magistrati e poliziotti: i sistemi di crittografia adottati per gli smartphone Android e IOS ostacolano le indagini. Appello per "equilibrare i vantaggi dei sistemi di crittografia e la necessità di una legge che aiuti a risolvere i crimini e perseguire i criminali".

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a cura di Pino Bruno

A guastare la festa di Google per la nascita di Alphabet arrivano le pesanti critiche di tre importanti magistrati – uno statunitense, uno spagnolo e uno francese - e di un dirigente della polizia londinese, che se la prendono anche con Apple. Il motivo? Gli smartphone iOS e Android sono blindati dalla crittografia e così "è molto difficile proteggere la popolazione contro il crimine".

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Il procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus R. Vance Jr., il capo della Procura di Parigi, François Molins, il procuratore capo della Corte Suprema di Spagna, Javier Zaragoza e il commissario capo della City of London Police, Adrian Leppard, si sono uniti nell'insolita crociata contro Apple e Google, che controllano il 96 per cento del mercato globale degli smartphone. In una lettera aperta pubblicata dal New York Times chiedono, "a nome delle vittime di reati in tutto il mondo, se davvero la crittografia vale veramente questo prezzo".  

Nell'appello si citano alcune indagini ostacolate dalla inaccessibilità dei dati custoditi negli smartphone trovati sulle scene del crimine. "Un giudice dello Stato dell'Illinois – si legge tra l'altro - ha emesso un mandato in cui ordinava a Apple e Google di sbloccare i telefoni e condividere con le autorità i dati contenuti, per agevolare la soluzione di un omicidio. Apple e Google hanno risposto, in sostanza, che non potevano perché non conoscevano il codice di accesso dell'utente".

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Un altro caso: tra ottobre e giugno l'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan ha emesso mandati giudiziari per accedere ai dati di 74 iPhone con sistema operativo iOS 8. Tutto vano. Così si sono arenate indagini su tre tentativi di omicidio, abusi sessuali ripetuti su un bambino, un giro di prostituzione e numerosi furti e rapine.

Quello che preoccupa di più magistrati e poliziotti è il recente annuncio da parte di Google e Apple per l'introduzione di sistemi di crittografia full-disk, ancora più difficili da sbloccare.

Da parte loro, ricordano gli autori dell'appello, Apple e Google si sono giustificati con le preoccupazioni innescate dallo scandalo Datagate esploso dopo le rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio globale da parte delle agenzie statunitensi per la sicurezza.

"Si deve cercare un equilibrio tra il diritto alla privacy degli individui e il diritto pubblico alla sicurezza delle comunità", sottolineano Cyrus R. Vance Jr, François Molins, Javier Zaragoza e Adrian Leppard. Che aggiungono:

In assenza di cooperazione da parte di Apple e Google, i regolatori e legislatori dei nostri paesi devono trovare un modo appropriato per equilibrare i vantaggi dei sistemi di crittografia e la necessità di una legge che aiuti a risolvere i crimini e perseguire i criminali.

L'appello arriva mentre molti Paesi hanno cominciato a prendere in considerazione iniziative contro la crittografia e l'FBI preme per essere autorizzata a introdurre backdoor nei dispositivi. Un tema molto sentito anche in Italia. Un anno fa, all'arrivo di iOS 8, la magistrata Valentina Sellaroli, pubblico ministero presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, aveva espresso le sue preoccupazioni in un'intervista a Tom's Hardware