L'AGCOM congela la norma anti-pirateria: tutto da rifare

La nuova normativa anti-pirateria dell'AGCOM è stata accantonata. Il confronto si posta così in Parlamento. Le associazioni industriali di settore sono sul piede di guerra, ma dimenticano che l'Unione Europea si sarebbe messa di traverso.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'AGCOM ha congelato definitivamente il nuovo regolamento anti-pirateria: il buon senso e la netta presa di posizione di numerosi parlamentari hanno prevalso. Stona la solita litania della lobby di settore. "Sembra che l'Italia abbia intenzione di dare definitivo via libera alla contraffazione e alla pirateria digitale", ha dichiarato Marco Polillo, Presidente di Confindustria Cultura Italia.

"Se fosse confermato l'Italia, già sotto osservazione nella comunità internazionale per gli elevati livelli di pirateria, tornerebbe a collocarsi nella lista nera degli Stati che favoriscono l'aggressione alla proprietà intellettuale. Sotto la pressione di campagne demagogiche promosse dalla lobby pro-pirateria che purtroppo sembra aver fatto breccia anche tra alcuni Parlamentari, l'AGCOM si arrenderebbe dopo quasi due anni di lavoro, abbandonando l'intento di individuare procedure efficaci per tutelare l'industria della cultura e della creatività italiana dagli attacchi dell'industria criminale della contraffazione che spaccia in rete prodotti sottratti illegalmente ai legittimi proprietari".

Godiamoci questa bella giornata

Polillo parla di demagogia per favorire la pirateria, ma dimentica che su questioni così delicate, come ad esempio il rafforzamento del diritto di copyright ai danni di quello alla privacy, forse dovrebbe decidere il parlamento e non un organo amministrativo come l'AGCOM. La seconda nota che si potrebbe fare al presidente è che la normativa che tanto desiderava si sarebbe scontrata con le nuove linee guida dell'Unione Europea. La tutela del diritto d'autore non potrà mai infatti calpestare il diritto alla privacy e alla libertà di espressione dei cittadini comunitari. L'ha ribadito la Corte di Giustizia UE e fondamentalmente è uno dei temi che rischia di mettere in discussione persino il trattato ACTA.

"Nelle ultime settimane Governo e Parlamento hanno più volte dimostrato di aver rimesso in agenda il tema del diritto d'autore con una volontà di giungere finalmente a una riforma strutturale. Per tutti questi motivi, ribadiamo la nostra preoccupazione per un conflitto possibile tra la centralità e la esclusiva competenza del Parlamento in materia legislativa e il lavoro dell'Agcom. Ribadiamo altresì la nostra soddisfazione per la sospensione da parte dell'Autorità del regolamento sul diritto d'autore, che comunque si sarebbe scontrato col regolamento pervenuto da parte della Commissione Europea, che avrebbe reso necessaria una nuova consultazione pubblica", si legge nella lettera indirizzata all'AGCOM e co-firmata da Vincenzo Vita (PD), Felice Belisario (IDV), Marco Perduca (Radicali) e Flavia Perina (FLI).