L'Agenzia delle Entrate si rifà il look ma dimentica lo SPID

L'Agenzia delle Entrate si rifà il look, ma il nuovo sito non prevede l'accesso a tutti i servizi online con lo SPID, che si può usare solo per la precompilata e lo spesometro. Per tutto il resto c'è ancora il PIN spedito con lettera.

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a cura di Pino Bruno

Che bello il nuovo sito dell'Agenzia delle Entrate. Dice il fisco che "è stato realizzato insieme al partner tecnologico Sogei in base alle linee guida di design per i siti web delle Pubblica Amministrazione e dell'Agid secondo l'approccio mobile first", cioè responsive. Ok, la veste grafica è "lineare e intuitiva" ma si sono dimenticati lo SPID. Già, perché nonostante il restyling, l'accesso ai servizi online è sempre frammentato. Lo SPID si può usare soltanto per accedere alla dichiarazione precompilata e allo "spesometro". Per tutto il resto c'è il vecchio e farraginoso PIN, quello che si riceve in parte con il postino e in parte online, manco fosse una caccia al tesoro.

E dire che soltanto una settimana fa il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, aveva dichiarato: "La PEC è uno strumento innovativo per il nostro sistema ma è già obsoleto", durante un'audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle Pubbliche Amministrazioni. Se la PEC è obsoleta, figurarsi il PIN oppure la "smartcard che risponda ai requisiti della Carta Nazionale dei Servizi (CNS)". Roba che ormai non si usa più neppure nel comune di Paperopoli.

"Ci si augura che l'attuazione dei servizi tramite l'identità digitale sia implementata", aveva aggiunto Ruffini durante l'audizione parlamentare, ma resta il fatto che non sia stata colta l'occasione del rinnovamento grafico del sito per permettere ai 2.002.993 di italiani in possesso di SPID di usare tutti servizi online con un'unica chiave di accesso. Forse si poteva attendere qualche mese in più e dare il senso della svolta.

Il nuovo sito dell'agenzia delle entrate

Perché il problema dell'innovazione digitale della Pubblica Amministrazione è proprio questo: la macchia di leopardo. Da un lato l'AGID e il team di Diego Piacentini spingono giustamente affinché tutti i cittadini abbiano lo SPID. Dall'altro la macchina burocratica risponde a singhiozzo, con il risultato di disorientare quanti hanno fiducia nell'innovazione e allontanare i restii.

È vero, si tratta di un work in progress, non si può pensare che l'elefantiaca amministrazione pubblica diventi smart tutta di colpo, ma l'Agenzia delle Entrate è un colosso, ha mezzi economici e partner tecnologici in grado di fare di meglio. Ci auguriamo, come ci hanno detto dal fisco, che presto lo SPID sia implementato ovunque. Al momento il nostro voto per il nuovo portale è 6 meno meno.