Google ha violato la normativa antitrust europea? Lo sapremo a marzo, quando la Commissione UE deciderà o meno se sporgere denuncia. "Dobbiamo attendere e valutare le indicazioni della squadra che si occupa del dossier e che arriveranno, suppongo, non prima della fine del terzo trimestre", ha dichiarato il Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia.
Ancora pochi mesi e gli utenti nonché le aziende europee sapranno se Google ha abusato della sua posizione dominante sul mercato della ricerca online per azzerare la concorrenza. L'esito dell'indagine non è scontato, però è anche vero che nel Vecchio Continente il colosso di Mountain View detiene il 95% del mercato - contro il 75% d'oltreoceano. Per di più l'Europa si è sempre dimostrata più attenta e severa sulla questione: è sufficiente ricordare la storica maxi-mula inflitta a Microsoft.
Google cattiva?
La buona notizia comunque è che malgrado la quantità industriale di dati da rilevare e analizzare non bisognerà attendere anni per fare il punto della situazione. Per altro questo è già un elemento che lascia pensare: che gli investigatori abbiano trovato sufficienti prove per dimostrare la colpevolezza del colosso statunitense?
Dalle prime denunce dello scorso febbraio, lo scenario si è fatto sempre più chiaro. Pare che l'algoritmo d'indicizzazione usato da Google Search penalizzi i concorrenti diretti, collocando i rispettivi siti web in posizioni di scarso rilievo nei risultati. Ovviamente la situazione si è ulteriormente scaldata la scorsa primavera a seguito delle rimostranze di Microsoft - proprietaria di uno dei siti di comparazione prezzi discriminati (Ciao!).
Non da meno pare che vi sia qualcosa di poco chiaro nel sistema di punteggi (quality score) che regola il mercato dei link sponsorizzati e nei contratti di esclusiva e portabilità pubblicitaria. Google sembra davvero in un vicolo cieco.