L'Antitrust UE vicina all'accordo tombale con Google

Il commissario antitrust Joaquin Almunia ha confermato che nei prossimi giorni vi sarà un incontro tecnico con Google per dirimere ogni questione riguardante la pubblicità online. Non ha escluso però che si possa aprire un altro capitolo su Android.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust UE e Google sono vicini a un accordo per risolvere definitivamente tutti i nodi riguardanti la pubblicità online. Dopo l'ultimatum partito da Bruxelles nel maggio scorso e le eventuali soluzioni proposte dal presidente Eric Schmidt ecco quindi la svolta. Come riporta il Wall Street Journal lo spettro di una sanzione miliardaria sembra allontanarsi.

Nello specifico gli elementi di criticità riguardano il monopolio del mercato pubblicitario online (80%), la penalizzazione dei concorrenti, la copia dei contenuti editoriali altrui per arricchire i mercatini online proprietari, il sistema di punteggi che regola il mercato dei link sponsorizzati, nonché i contratti di esclusiva e la portabilità pubblicitaria.

Il commissario antitrust Almunia

"Abbiamo raggiunto un buon livello di intesa tra Google e la Commissione", ha confermato ieri il commissario antitrust Joaquin Almunia. "Speriamo nei prossimi giorni o settimane di avere un primo incontro tecnico". Parole concilianti anche da Mountain View dove il temine più ripetuto è "cooperazione".

Al momento non è ancora chiaro quale possa essere la strada individuata anche perché la pubblicità online è uno dei core business dell'azienda. Non si esclude infatti la possibilità che Google venga costretta a correggere la gestione delle sue attività online. Di certo le parti si sono avvicinate notevolmente quando da Mountain View è giunta la disponibilità a intervenire non solo sul suo motore Web per i PC ma anche in ambito mobile.

Per altro recentemente è esplosa anche negli Stati Uniti una querelle di eguale gravità. L'Antitrust USA ha avviato indagini per determinare se con l'acquisizione di Motorola Google stia ostacolando l'innovazione nel mercato della telefonia mobile, rifiutando di concedere in licenza alcuni brevetti fondamentali ai suoi concorrenti.

"Non so se avvieremo un'indagine (su Android) ma non posso escluderlo", ha aggiunto Almunia. Insomma, chiusa la vertenza principale non si esclude che se ne possa aprire un'altra.