Intel multata per 376 milioni di euro, l’Europa conferma la decisione

Dopo anni di scontri legali la Commissione Europea ha multato Intel per 376 milioni di euro, poco più di un terzo rispetto alla cifra originale

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La commissione Europea fa sapere di aver confermato la multa ai danni di Intel per abuso di posizione dominante nel mercato dei chip per computer, in riferimento particolare alle CPU x86. La multa è tuttavia più bassa: da 1,06 miliardi di euro del 2009 si passa a 376 milioni di euro odierni.

“La Commissione ha riscontrato che Intel ha abusato della sua posizione dominante (i) concedendo sconti totalmente o parzialmente nascosti ai produttori di computer a condizione che acquistassero tutte o quasi tutte le loro CPU x86 da Intel (i cosiddetti "sconti condizionati"); e (ii) pagando i produttori di computer per bloccare o ritardare il lancio di prodotti specifici contenenti CPU x86 dei concorrenti e per limitare i canali di vendita disponibili per questi prodotti (le cosiddette "restrizioni nude")”.

In altre parole, secondo l’Europa Intel ha usato il suo potere finanziario per ostacolare in modo illecito l’attività dei concorrenti.

Negli anni si sono susseguiti ricorsi e discussioni, fino alla decisione odierna: si tratta di una sentenza del 2022 che diventa concreta, perché stavolta Intel ha deciso di non impugnarla. Le violazioni sono avvenute tra il novembre 2002 e il maggio 2005. Durante questi anni, secondo le carte, Intel ha versato denaro ad HP, Acer e altri.

L’importo è inferiore rispetto alla cifra originale perché “non riguarda la pratica degli sconti condizionati di Intel”, violazione per cui Intel non è stata trovata colpevole.

‌”Stiamo esaminando la decisione”, ha fatto sapere Intel, “e l'ammenda di oggi, che fa seguito alla condanna di Intel da parte del Tribunale europeo del 2022 per quanto riguarda i punti chiave del caso, con la conseguente restituzione a Intel dell'ammenda originaria del 2009 di 1,06 miliardi di euro. Questa decisione riguarda la parte minore della decisione originale della Commissione europea del 2009. Pur essendo delusi da una multa di questo importo, continuiamo a concentrarci sui nostri futuri investimenti nell'UE e a collaborare con la Commissione Europea per far progredire l'industria europea dei semiconduttori”.