Lascia il papà di Google+, il social network ha un futuro?

Vic Gundotra, padre di Google+, ha annunciato la sua dipartita dalla casa di Mountain View. Secondo indiscrezioni il destino del social network è incerto, tra riorganizzazione e smembramento. In via ufficiale Google promette nuovi investimenti.

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a cura di Manolo De Agostini

Vic Gundotra, il padre di Google+, lascia Google dopo quasi otto anni. Precedentemente in Microsoft, Gundotra ricopriva il ruolo di vicepresidente della divisione social della casa di Mountain View. L'annuncio è arrivato tramite la pagina Google+ dello stesso dirigente, che non ha voluto rivelare troppo sul proprio futuro, se non sottolineare che guarda al futuro, ad altre sfide.

"Sono stato incredibilmente fortunato a lavorare con le incredibili persone di Google. Non credo che altrove vi sia un insieme di persone di maggiore talento e passione", ha scritto Gundotra. "Vengo sopraffatto dalle emozioni quando penso alla leadership di Larry Page e quello che mi ha permesso di fare. A partire dalle conferenze Google I/O, all'essere responsabile di tutte le applicazioni mobile, alla creazione di Google+, niente di tutto questo sarebbe avvenuto senza l'incoraggiamento e il sostegno di Larry".

Complimenti a cui ha replicato proprio l'amministratore delegato, il quale ha ricordato come Gundotra abbia "costruito Google+ dal nulla". Page ha affermato che l'azienda continuerà "a lavorare sodo per dare vita a nuove esperienze destinate al crescente numero di fan di Google+". Ed è proprio su questo punto che si concentrano i timori dei molti utenti e dei semplici osservatori dell'avventura social della casa di Mountain View.

Interessante a tal proposito un articolo di Techcrunch intitolato "Google+ Is Walking Dead", secondo cui Google+ "non sarà considerato più un prodotto, ma una piattaforma. Questo porrà fine alla competizione con gli altri social network come Facebook e Twitter". Un rappresentante dell'azienda ha smentito tali affermazioni, ma le fonti del sito dicono ben altro.

"Google ha rimescolato i team che costituivano il nucleo di Google+, un gruppo di 1000-1200 dipendenti. Abbiamo sentito che c'è un nuovo edificio del campus, perciò molte di quelle persone sono state fisicamente spostate", scrive Techcrunch. "Il team Hangouts sarà dirottato in quello Android ed è probabile che sarà seguito dal team delle foto. […] Fondamentalmente le persone di talento saranno spostate lontano da Google+ per andare verso Android".

Cosa tutto questo comporti in termini concreti è ancora da vedere: si parla di "widget" che consentiranno di sfruttare Google+ come piattaforma piuttosto che prodotto a sé stante. "Un grande cambiamento per Google+ è che non ci sarà più una policy che richiederà l'integrazione di Google+ nei prodotti Google", aggiunge Techcrunch, sottolineando come non tutte le integrazioni saranno rimosse; altre resteranno, come quella con Gmail.

Proprio tale commistione tra i servizi avrebbe creato tensioni tra Gundrota e altri pezzi grossi, ma non è chiaro se sia stata questa la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso. Si vocifera anche che la mancata acquisizione di WhatsApp, finita nelle mani di Facebook, abbia giocato un ruolo. Il posto del dirigente potrebbe essere ricoperto da David Besbris, ma parti di Google+ potrebbero finire sotto la responsabilità di Sundar Pichai, a capo di Chrome e Android. È inoltre da stabilire quale sarà il destino dei team che non confluiranno in Android: probabilmente saranno destinati a vari compiti sempre nell'ambito mobile.

Cosa farà Larry Page?

La faccenda è complicata: Google si aspettava certamente di più da Google+, e ora che il papà del servizio ha ceduto il passo, è giunto il momento di capire se il servizio ha un futuro così com'è stato concepito o se è giusto smembrarlo, salvandone solo le parti positive. Larry Page ha dimostrato, da quando è amministratore delegato, la capacità di prendere rapidamente decisioni impopolari. Il cofondatore dell'azienda non ci pensa due volte a chiudere un servizio che non genera i profitti sperati. Dalla sua valutazione dipenderà il destino di Google+.