Leica ha tolto il velo alla sua nuova creazione, la X Vario - quella che è stata già anticipata dalla stessa Leica con il soprannome di Mini M. Le caratteristiche sono pressoché uniche, ma non tutte impressionano positivamente.
La X Vario è, per iniziare, la prima "compatta" (se così possiamo definire genericamente una fotocamera a ottica non intercambiabile) dotata di un sensore CMOS in formato APS-C da 16,1 Mpixel effettivi. L'ottica copre le focali da 28 a 70mm equivalenti nel formato 35mm, con un'apertura massima variabile tra f/3.5-6.4.
E proprio sulla luminosità massima delle lente gli appassionati fanno già sentire il loro malcontento. Leica ovviamente non manca di sottolineare la qualità dell'ottica composta da 8 elementi in 6 gruppi con 1 elemento asferico, e come ad aperture maggiori la resa fotografica ne avrebbe risentito, ma da un 18-46mm reali e da Leica era in effetti lecito attendere qualcosa di più.
Lo stile è chiaramente ispirato alle M, con cui in effetti la X Vario condivide anche alcune parti come la copertura superiore. Identico l'approccio essenziale e i comandi di ispirazione "manuale" - disponibili i programmi P, A, S e M. Nessun mirino ottico, sostituito dal classico display posteriore da 3 pollici e 920k punti, affiancabile se lo si desidera da un mirino elettronico identico a quello utilizzabile sulla M Typ. 240.
L'autofocus è a 11 punti, la sensibilità compresa tra 100 e 12500 ISO, i tempi di scatto tra 30s e 1/2000, lo scatto continuo è ammesso a 3 o 5 fps, ma solo per 8 fotogrammi consecutivi. Autofocus a parte, anche le caratteristiche sono dunque perfettamente allineate a quelle di una M, il che per una moderna fotocamera digitale non è esattamente un vanto. Anche dimensioni e peso sono analoghi: 133x73x95mm, 680 grammi.
Allineato alle M, infine, anche il prezzo: 2450 euro a cui aggiungere, eventualmente, 400 euro per il mirino elettronico EVF2. Vedremo, immagini alla mano, se la X Vario saprà meritarsi un tale prezzo di listino.