L'Eldorado per chi è malato di Wi-Fi, senza radiazioni

Negli Stati Uniti c'è una zona che attira persone convinte che Wi-Fi e cellulari le facciano ammalare. Nata per altri ragioni, oggi la Quiet Zone si è trasformata nella Lourdes di chi soffre per le radiazioni elettromagnetiche. Solo che invece di andare, farsi miracolare e tornare, chi ci va resta per sempre.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Nel West Virginia (Stati Uniti) c'è un'area di circa 33.000 chilometri quadrati dove non ci sono né copertura per i cellulari né reti Wi-Fi, e dove ogni dispositivo che possa generare inquinamento elettromagnetico è sottoposto a norme ferree.

È nota come la Quiet Zone, la Zona Tranquilla, ed esiste da decenni. Nacque per assicurare che il radiotelescopio al suo interno potesse operare libero da interferenze. E sta anche diventando una sorta di Eldorado per tutte quelle persone convinte che le radiazioni elettromagnetiche le facciano ammalare.

Green Bank, West Virgina, vista dal satellite

Esisterebbe infatti un disturbo noto Electromagnetic Hypersensivity (EHS) che renderebbe alcune persone "allergiche" ai segnali dei cellulari, alle reti Wi-Fi e così via. Il condizionale è d'obbligo, perché mancano ancora prove scientifiche che un problema simile esista.

In ogni caso molti sono convinti che l'EHS sia più che reale, e sono anche persuasi di esserne affetti. E questo sta facendo la fortuna di chi vende abitazioni nella Zona Tranquilla, in particolare nella città di Green Bank.

"Se entro in una stanza o edificio dove c'è il Wi-Fi quasi immediatamente la mia coscia destra perde sensibilità. Se non esco subito comincia a mancarmi il respiro, sento dolore al petto e l'insensibilità si estende", ha raccontato per esempio un "malato" alla testata ABC. Un'altra persona, sentita invece dalla BBC, ha finito per vivere dentro a una gabbia di Faraday, per evitare problemi simili.

Difficilmente avremo una conferma definitiva dell'esistenza dell'EHS in tempi brevi. Al momento gli studi faticano a procedere, e se anche mai dovesse emergere una conferma scientifica, siamo certi che ne seguirebbe un'altra a smentirla.

Nell'ipotesi che questo disturbo esista davvero infatti ogni paese sarebbe tenuto a creare leggi e norme per permettere a chi ne soffre di vivere una vita normale, e anche riconoscere una nuova disabilità con i costi che ne conseguono. E anche sull'industria delle telecomunicazioni ricadrebbero alcuni costi aggiuntivi.

Un panorama poco probabile. Varrebbe la pena invece di avvisare gli sviluppatori Bethesda, perché un territorio simile urla "Fallout" a squarciagola.