L'ex boss di AMD spara contro Intel: sono stati sleali!

Hector Ruiz, ex amministratore delegato di AMD, si prepara a pubblicare un libro in cui parlerà della sua battaglia contro Intel per ripristinare un clima di concorrenza leale nel mercato dei microprocessori. Ecco alcuni passaggi.

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a cura di Manolo De Agostini

La sfida nel settore delle CPU tra AMD e Intel che ha caratterizzato gli anni '90 e parte degli anni 2000, e gli intrighi di mercato che hanno portato Intel a finire sul banco degli imputati per concorrenza sleale, sono diventati un libro. A scriverlo una persona ben informata sui fatti, Hector Ruiz, l'ex amministratore delegato di AMD che ha avviato la battaglia contro la casa di Santa Clara, per poi farsi da parte nel 2008.

Il libro, un volume di circa 200 pagine chiamato "Slingshot", e sottotitolato "AMD's Fight To Free An Industry From The Ruthless Grip Of Intel", è stato redatto da Ruiz insieme alla giornalista Lauren Villagran. Sarà pubblicato il 23 aprile, almeno negli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ne parla in questa notizia, svelando parte dei contenuti.

Quando si guarda a questa vicenda, si possono avere pareri discordanti, ed più che lecito. C'è chi accusa senza se e senza ma Intel, chi invece punta il dito contro AMD, che non ha saputo sfruttare il suo vantaggio tecnologico (Athlon 64 vs Pentium 4 Prescott, ricordate?) in un momento di sbandamento di Intel, poi rientrata sulla retta via con l'uscita dei Core 2 Duo "Conroe", nel 2006.

Hector Ruiz

I fatti sono che Intel ha sempre detenuto una fetta importante - quasi bulgara - del mercato processori, e che AMD ha sempre vissuto un ruolo di comprimaria, malgrado prodotti invidiabili. È bene sottolineare inoltre che Intel non si è mai dichiarata colpevole delle accuse mosse, ma ciò nonostante l'azienda è stata multata dalla Commissione Europea per abuso di posizione dominante e pratiche commerciali scorrette con una multa da 1,06 miliardi di euro.

È stata inoltre costretta a scendere a patti con la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, che le ha imposto delle "buone norme" di comportamento e non solo. La vicenda tra i due produttori di CPU si è poi chiusa con il versamento di 1,25 miliardi di dollari da parte di Intel ad AMD, una somma che Ruiz ha definito inadeguata rispetto al danno subito.

E per fare una digressione nel passato, non possiamo dimenticare la battaglia con Nvidia, che ha portato le due aziende a firmare un accordo che oltre a uno scambio di tecnologie e collaborazioni, sta ancora portando nella casse di Nvidia soldi freschi da parte di Intel, per un totale d 1,5 miliardi di dollari.

"Non crediamo di aver violato alcuna legge e i consumatori hanno beneficiato delle nostre pratiche di business", ha dichiarato Chuck Mulloy, portavoce di Intel. Hector Ruiz nel suo libro è chiaramente di parere totalmente opposto. Nel racconto Ruiz spiega perché ha corso il rischio di attaccare Intel in tribunale.

Si citano ad esempio diversi casi di grandi produttori di PC statunitensi e asiatici entusiasti di usare i prodotti AMD, che poi sotto quelle che Ruiz definisce sia come "incentivi" che "minacce" da parte di Intel, hanno indietreggiato o ridotto il volume dei propri accordi.

"Abbiamo fatto emergere gli sgradevoli segreti del settore, in modo da costringere Intel e i produttori di computer a fare un passo indietro rispetto ai loro accordi sottobanco e ridare importanza a ciò che era realmente importante: il cliente", ha scritto Ruiz. L'ex amministratore delegato di AMD ha inoltre confermato che l'obiettivo nel settore grafico era Nvidia e non ATI. L'accordo saltò, come noto, di fronte al prezzo elevato dell'operazione e la richiesta dell'AD di Nvidia di assumere la leadership di AMD.

Ruiz ha inoltre affermato che "se l'accordo con Abu Dhabi fosse saltato, AMD non sarebbe sopravvissuta. Ho fatto tutto quello che era in mio potere per far sì che l'intesa avvenisse". Il "simpatico messicano" fa riferimento all'accordo Advanced Technology Investment Company (ATIC), azienda gestita dal braccio finanziario del governo di Abu Dhabi, Mubadala.

Si scopre che la trattativa tra AMD e Abu Dhabi era in stallo fino a quando un membro di Ferrari non la agevolò. AMD era sponsor di Ferrari e il fondo di Abu Dhabi è un azionista della casa automobilistica. Da lì nacque l'intesa che portò allo spin-off della divisione produttiva di AMD. Ruiz ha dichiarato che è stato uno dei momenti più difficili della sua carriera, ma decise di unirsi all'odierna GlobalFoundries per rassicurare gli investitori circa il suo impegno.

Da lì arriviamo, con l'opzione "fast forward" del nostro telecomando, a oggi. AMD è ancora viva, ma è messa maluccio. Il produttore di CPU e GPU lotta da anni per rimettersi in sesto economicamente - in questo caso non solo per "colpa" di Intel, ma anche per errori propri, come l'eccessiva valutazione di ATI - e tornare a innovare. Guidata dal giovane Rory Read, la casa di Sunnyvale si sta reinventando per l'ennesima volta in modo da affrontare le sfide del futuro, il che vuole dire soprattutto entrare nel settore mobile, anzitutto i tablet e poi in futuro magari anche negli smartphone. Il tutto senza dimenticare l'importante annuncio in ambito server, dove dal 2014 vi saranno degli Opteron basati su architettura ARM.

Più nell'immediato ci prepariamo ad assistere all'arrivo di nuove APU per PC desktop, portatili e tablet, mentre sul fronte grafico la situazione sembra in stallo, con le Radeon HD 8000 probabilmente in arrivo solo nel quarto trimestre, anche se vi anticipiamo che AMD ci "aggiornerà" presto sulla strategia che attuerà nel settore grafico nel 2013. Se ci saranno "novità" rispetto all'ormai confermata uscita autunnale/natalizia delle nuove schede, vi informeremo prontamente.