Lo spirito di Megaupload risorge con MegaBox

Kim Dotcom, il patron di Megaupload, si mostra nuovamente online con l'amico Steve Wozniak e prepara l'inaugurazione di MegaBox. Si tratta di una piattaforma cloud musicale che potrebbe rubare artisti alle major discografiche.

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a cura di Dario D'Elia

Il fondatore di Megaupload, Kim Dotcom, è tornato online in grande stile con tanto di teaser dedicato al nuovo progetto MegaBox. Si potrà dir tutto di questo omone, ma quanto a capacità di comunicazione è un genio. Dopo il rilascio su cauzione avvenuto lo scorso febbraio, anche le restrizioni sulle attività online si sono ammorbidite e quindi non è un caso che Kim abbia deciso di proseguire più o meno dove aveva lasciato. Dovrà pur fare qualcosa in attesa del processo.

Ebbene, sfruttando il suo account Twitter ha ringraziato gli amici e i sostenitori, svelando anche uno scatto Instagram con Steve Wozniak. "Woz è venuto a trovarmi a casa quando ero agli arresti domiciliari", ha confermato l'imprenditore a TorrentFreak. "È una grande leggenda e di grande supporto". Woz infatti è stato uno dei primi a impegnarsi con l'Electronic Frontier Foundation per il recupero dei backup dati (legali) dei migliaia di clienti Megaupload.

Kim e Woz, l'elefante e l'ippopotamo

E così mentre la foto con il co-fondatore della Apple faceva il giro del mondo, ecco spuntare anche alcuni dettagli sulla nuova piattaforma cloud musicale chiamata MegaBox. "Le etichette discografiche pensano che MegaBox sia morto. Artisti gioite. Sta arrivando e vi libererà dalla catene", ha scritto Kim su Twitter.

Megabox - clicca per ingrandire

Il progetto era stato svelato in verità nel dicembre scorso ma con l'arresto la cosa sembrava ormai archiviata. Adesso invece scopriamo che questo "sito consentirà presto agli artisti di vendere le proprie creazioni direttamente ai consumatori e tenere il 90% dei ricavi". "Aspettatevi più annunci Megabox nel 2012, inclusi contratti esclusivi con artisti che sono impazienti di lasciare i vecchi modelli di business", ha concluso Kim. 

Il collegio di difesa è convinto che sia stato proprio questo progetto a far perdere le staffe alle major: praticamente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Avrebbero potuto tollerare la pirateria ancora per un po' ma non la fuga degli artisti sotto contratto.