Mail dopo l'orario di lavoro: in Germania pagano l'extra

In Germania BMW, Mercedes e altre grandi aziende riconosco un valore economico all'attività di mailing extra orario di lavoro. Consentono anche di non essere disturbati, se lo si desidera.

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a cura di Dario D'Elia

Che ne direste di essere pagati anche per la gestione mail e l'attività online che svolgete al di fuori dell'orario di lavoro? Beh, il Italia il discorso si fermerebbe al "che ne direste di essere pagati", ma in Germania le cose sono diverse. La Bmw ha già iniziato a conteggiare nella retribuzione e nell’orario contrattuale sia il lavoro (digitale) nel weekend che quello fuoriorario. Allo stesso tempo concorda con i propri dipendenti quali giorni debbano essere tabù per qualsiasi attività extra.

A tutto c'è un limite

Se la domenica non si vuole essere disturbati in alcun modo, non c'è problema. Basta dirlo. In Volkswagen lo stesso. 30 minuti dopo la fine della giornata lavorativa i server che gestiscono la posta interna di invio vengono bloccati. La mattina seguente, 30 minuti prima della "campana" si procede con lo sblocco. Ovviamente la misura riguarda per lo più dirigenti, manager e ingegneri – circa 3500 specialisti su 570mila - ma la sostanza con cambia.

Mercedes è ancora più estrema. Le comunicazioni interne via SMS e mail, se il dipendente ha attivato la funzione assenza, vengono automaticamente cancellate.

Siamo di fronte a una rivoluzione. Non solo il riconoscimento dell'esistenza di un orario di lavoro, ma anche che effettivamente tutta quell'attività di normale amministrazione, nel proprio tempo libero, ha un valore economico. Una maggiore efficienza si deve pagare. Persino in France Télécom, Bayer e Deutsche Telekom hanno capito che non si può tirare troppo la corda. Le conseguenze possono diventare tragiche, come ha raccontato la cronaca degli ultimi anni.

E dire che non c'è stato bisogno di legiferare al riguardo in Germania. La concertazione fra imprese e lavoratori ha giocato d'anticipo.