Marchiori: Volunia è partita da polli, ma le galline voleranno

Massimo Marchiori ammette che la presentazione di Volunia è stata problematica oltremisura, ma è fiducioso sul futuro. Il prodotto funziona bene, il sistema regge, e ci sono già miglioramenti in agenda. Mancano solo un po' di soldi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Massimo Marchiori, ideatore e guida del progetto Volunia, ha risposto alle critiche che hanno colpito con asprezza la presentazione e l'avvio del primo motore di ricerca italiano. La presentazione "sottotono, a tratti imbarazzante" di cui abbiamo parlato qualche giorno fa non si può nascondere, ma le potenzialità ci sono tutte e il progetto continua sulla propria rotta con le vele gonfie di ottimismo.

"Inutile nascondersi: abbiamo fatto una figuraccia. Prima il problema al proiettore e poi, durante il mio intervento, la regia non ha inquadrato le slide che scorrevano, rendendo difficile seguire la presentazione a chi la stava vedendo in streaming. E pensare che tutto era in mano al centro multimediale dell'università... per fortuna, però, ci siamo ripresi alla grande." ha dichiarato Marchiori a Linkiesta, intervistato da Valerio Bassan. Ci sarebbero anche altri difetti in quell'evento, e vi rimandiamo al nostro articolo di due giorni fa per approfondire.

Marchiori durante la presentazione di Volunia

Marchiori non sembra invece farsi sfiorare dai commenti negativi che hanno riguardato anche il motore di ricerca in sé, la scarsa rilevanza dei risultati, la dubbia utilità delle funzioni aggiuntive, o il discutibile appeal di quelle sociali.

Il professore e ricercatore, che comunque merita un posto d'onore nella storia di Internet, afferma piuttosto che le prime ore di test sono andate per il meglio, se non altro perché il sistema sta reggendo bene il numero crescente di utenti. Per migliorare la qualità ci vogliono però tempo e denaro: il primo per aumentare il numero di pagine indicizzate, e il secondo per aumentare la potenza di calcolo e le risorse disponibili, a cominciare dai membri della squadra – al momento solo dieci persone.

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"Il livello qualitativo della ricerca di Volunia potrebbe attestarsi ai livelli di Yahoo! e Bing (oggi la stessa cosa, NdR), per intenderci. Personalmente, ho nel cassetto diverse idee innovative che riguardano la parte semantica delle ricerche, ma per ora abbiamo lavorato più su altri aspetti. Nel prossimo futuro, quando arriveranno i finanziamenti, ci concentreremo anche su questo", spiega infatti Marchiori. Siamo contenti di sapere che ci sono buone idee "nel cassetto", ma non di sapere che l'obiettivo è Bing, che per quanto valido non è il motore che dà i risultati migliori. O almeno non ancora.

Nessun problema nemmeno per quanto riguarda la privacy, un tema spinoso su cui molti avevano sollevato legittimi dubbi. "Avendo creato in prima persona lo standard mondiale della privacy sul web, posso assicurare che Volunia non causerà problemi. […] Vedrete, è tutto molto facile, intuitivo e sicuro" ha affermato. Apprezziamo le parole d'incoraggiamento, ma restiamo in attesa di vedere i risultati migliorare.

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Volunia è comunque un progetto importante perché, checché ne dicano i detrattori, è nato ed è stato finanziato completamente in Italia, un Paese che purtroppo è da tempo a dieta d'innovazione, e ancora di più di investitori pronti a rischiare. E anche se dovesse finire in nulla, Marchiori potrà comunque dire di aver dato un contributo fondamentale allo sviluppo della Rete, che è più di quanto possano affermare quanti hanno sparato ad alzo zero su questo progetto.

E sempre piuttosto facile dimenticare che non sbaglia mai solo chi non fa nulla, per poi partire alla carica lancia in resta. Non possiamo dimenticare i tanti difetti che abbiamo visto in Volunia, dalla presentazione alle prime prove, ma se sono rose fioriranno