Microsoft: Craig Mundie, un pezzo del dopo Gates

Il Sole 24 Ore ha pubblicato un'intervista con Craig Mundie di Microsoft, uno tra i dirigenti che insieme a Ozzie e Ballmer manderanno avanti il colosso del software.

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a cura di Manolo De Agostini

Il Sole 24 Ore ha pubblicato un'intervista con Craig Mundie di Microsoft, uno tra i dirigenti che insieme a Ozzie e Ballmer manderanno avanti il colosso dopo l'annunciato e imminente addio di Bill Gates. Mundie ha parlato a ruota libera, assicurando il massimo impegno e una "naturale divisione dei compiti" tra lui e Ray Ozzie: quest'ultimo si occuperà maggiormente del web e di ciò che avviene all'interno di Microsoft, mentre Mundie si occuperà di strategia a lungo termine e rapporti con l'esterno.

Bill Gates, Craig Mundie, Ray Ozzie e Steve Ballmer

Parlando di anni a venire, Mundie dichiara che molti avversari di oggi ci saranno anche tra vent'anni, ma nuovi ne nasceranno e per questo Microsoft continua a investire sulla ricerca, spingendosi sempre più in avanti. Parlando di innovazione e Europa, un passo è molto importante:

"La radice dell'innovazione sta nelle persone e in Europa non manca la gente intelligente. Ma per renderla protagonista di aziende innovative è molto importante il sistema universitario. E in Europa le università sono ricche di tradizioni e storia, ma in Cina e India sono basate di più su un sistema meritocratico focalizzato su tecnologia e ingegneria. In Europa ci vorrebbe anche un ambiente culturale che promuova di più l'assunzione di rischio e sappia così stimolare il venture capital".

E sempre parlando di Europa, in attesa dell'epilogo della vicenda antitrust, Mundie dichiara: "Non credo che l'habitat regolamentare europeo ostacoli la nostra capacità di essere creativi. Penso però che in Europa, come in tutte le società, il regime regolamentare non sia mai sviluppato abbastanza in relazione ai cambiamenti apportati alla società dall'accelerazione delle tecnologie avanzate".

Per il futuro immediato Microsoft vede un sempre più costante impegno nello sviluppo di applicazioni che sfruttino appieno il parallelismo, l'unica via per aggirare ostacoli come i consumi e il calore sprigionati dai chip attuali. Tra cinque o dieci anni la nostra interazione con i computer non avverrà mediante tastiera e mouse, ma si svolgerà come se stessimo parlando con un'altra persona. La sfida è importante e difficile, ma Microsoft è pienamente assorbita per assicurare un'esperienza di alto livello: nuovi linguaggi e parallelismo saranno solo le basi di questa rivoluzione.