Microsoft e Linux: è guerra fredda

La guerra fredda tra Microsoft e il mondo Linux continua, ponendoci davanti interrogativi sull'intero sistema dei brevetti

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a cura di Manolo De Agostini

Da quando Microsoft ha affermato di aver riscontrato l'infrazione di oltre 235 brevetti da parte di Linux, non passa giorno che uomini eminenti dei due mondi rilascino interviste dicendo la loro sull'argomento. Si è scatenata una sorta di "guerra fredda", uno degli scenari paventati dalla comunità: ci troviamo in uno stato di stasi, in cui tutti parlano, si minacciano, ma non succede nulla, per paura di quello a cui si potrebbe dare inizio.

Dopo aver ascoltato le parole di Mark Shuttleworth, il fondatore di Ubuntu Linux, che metteva in guardia Microsoft dallo scatenare una guerra sui brevetti, ecco il pensiero di Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation:

"Toccate un solo membro della comunità Linux e dovrete vedervela con tutti noi".

"Microsoft non è la sola - e nemmeno la più grande - detentrice di brevetti in quest'area. Alcuni elementi individuali del mondo Linux possiedono un portafoglio di brevetti significativo. Gruppi industriali come l'Open Innovation Network e il nostro programma legale, mettono insieme i brevetti dei nostri membri per costituire un arsenale da utilizzare come deterrente contro attacchi predatori sui brevetti".

"Con il sostegno dei nostri membri, la Linux Foundation ha creato un fondo legale per difendere gli sviluppatori e gli utenti dell'open-source da attacchi maligni. Non ci aspettiamo di farvi ricorso ma, se necessario, lo utilizzeremo per difendere Linux".

Microsoft e il mondo open giocano alla guerra a suon di proclami roboanti, muovendo mossa a suon di parole, ma non avanzando nulla di concreto. Semmai questa - ennesima - vicenda sui brevetti dovrà far ragionare gli organi competenti sulla necessità di rivedere l'intero apparato: non possiamo trovarci ogni due o tre giorni a riportare notizie di aziende che si citano l'una con l'altra, anche per le cose più futili.

Secondariamente c'è da annotare un rovescio della medaglia: si pone un freno al progresso tecnologico. Come abbiamo visto nell'odierna notizia sul ritardo delle TV SED, questo nuovo e promettente prodotto, continua a slittare per una causa su un brevetto infranto. Le aziende in causa avranno tutto il diritto di dirimere la questione, ma alla fine a farne le spese è l'utente finale, privato di un qualcosa che avrebbe potuto essere un buon passo in avanti.

Urgono cambiamenti, e al più presto.